Alpe Adria Imprese

----

DECRETO LAVORO E LAVORO DOMESTICO: AGEVOLAZIONI AZZERATE

16 Mag 2023

Nel recente decreto legge in tema di lavoro erano presenti alcune novità importanti riguardanti il lavoro domestico. Nella fattispecie il decreto ha escluso l’innalzamento della deducibilità dei contributi previdenziali e l’obbligo di sorveglianza sanitaria per questi lavoratori.
Nello stesso viene inoltre specificato che il lavoro domestico è anche escluso da altre agevolazioni come gli incentivi alle assunzioni e il taglio al cuneo fiscale.

Contributi lavoro domestico deducibili fino a 3mila euro
Secondo la bozza di decreto lavoro approvata dal Governo il 1° maggio già dal periodo di competenza 2023 era previsto l’innalzamento dell’importo massimo deducibile dalla dichiarazione dei redditi dei contributi previdenziali versati per i lavoratori domestici a 3mila euro, quasi il doppio dell’attuale importo di 1.549,37 annui; nella versione definitiva della legge l’innalzamento è stato cancellato.

Le altre agevolazioni negate: incentivi assunzioni e taglio cuneo
L’esclusione di colf, badanti e baby sitter dagli incentivi assunzioni invece non è una novità in quanto praticamente tutte le agevolazioni contributive in questo senso non prevedono l’applicazione per i lavoratori domestici. Anche nel caso del nuovo bonus assunzione di “Neet”, il decreto Lavoro (Dl 48/2023) li esclude esplicitamente.
I fine va sottolineata anche la misura più pesante proprio per le buste paga dei lavoratori ovvero l’esclusione dal nuovo taglio del cuneo fiscale che scatta il 1° luglio 2023.
L’eccezione era purtroppo prevista già dalla legge di bilancio 2022 (n. 234/2021) che ha iniziato la riduzione della quota di contribuzione previdenziale a carico dei lavoratori, poi prorogata e potenziata arrivando all’attuale taglio di 6 o 7 punti percentuali per i lavoratori con reddito rispettivamente entro i 25mila o 35mila euro.
Attenzione comunque al fatto che come detto il decreto legge è passato ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge dello Stato (definitiva e non emergenziale), quindi non è detta l’ultima parola.
Le associazioni dei datori di lavoro domestico avanzano da molti anni la richiesta ai Governi di deduzione integrale degli oneri previdenziali e delle spese di retribuzione.

Iscrivi alla Newsletter