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SINTESI DELLE PRINCIPALI NOVITA’ INTRODOTTE DALLA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO LAVORO

04 Lug 2023

Ieri, 3 luglio 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del decreto lavoro 48/2023.
Riteniamo utile proporre di seguito una sintesi delle numerose modifiche apportate in sede di conversione.

1) Conversione Decreto Lavoro: Assegno di inclusione e supporto per il lavoro
Sul nuovo strumento contro la povertà che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza si estende il diritto ai soggetti svantaggiati di almeno 60 anni inseriti in programmi di cura e di assistenza, rimodulando la scala di equivalenza generale.
Inoltre riguardo all’obbligo di lavoro per gli “occupabili”, si prevede che, per le famiglie con figli fino a 14 anni, esso operi solo con offerte di lavoro entro 80 km di distanza dalla residenza o entro il limite del tempo di viaggio necessario pari 120 minuti (utilizzando mezzi di trasporto pubblico).
Lo stesso limite temporale viene aggiunto per le offerte di lavoro a tempo determinato (anche in somministrazione).
Si conferma quanto previsto nel decreto legge ovvero il supporto di 350 euro per 12 mesi a partire da settembre per chi ha iniziato a percepire il Reddito di Cittadinanza negli anni precedenti ed è nelle condizioni di lavorare o perlomeno di iniziare un percorso di accompagnamento al lavoro.

2) Conversione decreto Lavoro: Contratti a termine e somministrazione
La disciplina dei contratti a termine prevede una specifica che porta una ulteriore liberalizzazione rispetto a quanto già previsto dal DL Lavoro, sempre nel limite massimo di durata di 12 mesi, diventano possibili anche i rinnovi, e non solo le proroghe, senza causali.
Per il lavoro in somministrazione si abolisce il limite del 20% per apprendisti e per assunzione di lavoratori in mobilità, disoccupati o svantaggiati.

3) Conversione Decreto Lavoro: Fringe benefits, decontribuzione straordinari turismo
Nonostante l’ampia contestazione di cui è stata oggetto non è stata modificata la platea dei soggetti interessati dalla norma del DL 48/2023 sui fringe benefits innalzati a 3000 euro solo per i dipendenti con figli.
Per ora si prevede solo l’annullamento dell’attuale imponibilità dal punto di vista previdenziale, che si aggiunge a quella fiscale, evitando problemi applicativi evidenziati dagli addetti ai lavori.
Approvato anche l’emendamento che prevede la detassazione del 15% dei compensi relativi a straordinari e lavoro notturno o festivo per i dipendenti del settore turismo e terme, e quindi il riconoscimento dei relativi importi nelle buste paga.
Il decreto legge 48/2023, nella prima formulazione ha introdotto anche il taglio del cuneo fiscale di 4 punti percentuali che si aggiunge allo sconto di 2/3 % per i redditi fino a 35mila euro. Il nuovo taglio è previsto solo per i mesi da luglio a dicembre 2023. Misura confermata nella conversione in legge.

4) Conversione decreto Lavoro: smart working e agevolazioni vittime di violenza
Per lavoratori fragili e genitori di figli under 14, purché il tipo di prestazione sia compatibile e l’altro genitore sia occupato o non fruisca di ammortizzatori sociali, è stata approvata la proroga del diritto al lavoro agile nel settore privato fino al 31 dicembre 2023.
Solo per i lavoratori fragili e con scadenza 30 settembre 2023 sono state individuate le risorse per garantire questa opportunità anche nel pubblico impiego.
Segnaliamo inoltre 2 novità riguardanti le agevolazioni per le donne vittime di violenza. Per quest’ultime sarà possibile costituire nucleo familiare indipendente per avere un Isee autonomo da quello del marito e fruire di percorsi personalizzati di reinserimento lavorativo.

5) Conversione decreto Lavoro Incentivo NEET e tutela previdenza autonomi
La conversione in legge ha portato con sé anche la conferma dell’incentivo alle nuove assunzioni di giovani Under 30 non occupati né inseriti in percorsi di studio registrati al programma Iniziativa occupazione Giovani.
Nello specifico si tratta di un bonus retributivo del 60% della retribuzione imponibile lorda, per 12 mesi, che torna al datore di lavoro. La misura è cumulabile con altri incentivi per l’occupazione.
Infine si segnala tra le novità la misura di tutela per i lavoratori autonomi (artigiani commercianti gestione separata) le cui cartelle di debiti contributivi INPS siano state stralciate automaticamente ad aprile scorso (ex art. 1 comma 222 della L. 197/2022) per i quali si riapre la possibilità di versare i contributi previdenziali ed evitare cosi gli effetti negativi sulla propria posizione previdenziale.
Chiedendo il riconteggio dei debiti annullati gli interessati potranno saldare il debito entro il 31 dicembre 2023.

 

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