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POLITICA AGRICOLA COMUNE 2023-2027: COSA PREVEDE, COME FUNZIONA, COME AGIRE

18 Ott 2023

Dal 2023 è entrata a regime la nuova PAC caratterizzata da significativi cambiamenti nel sostegno all’agricoltura italiana. Tra gli elementi chiave, spicca l’invarianza finanziaria, un risultato notevole se si considera il difficile negoziato che ha avuto inizio nel 2018. Per il periodo 2023-2027, l’Italia può contare su un finanziamento annuale di 7,325 miliardi di euro, una cifra simile a quella della programmazione precedente, anche se non è in grado di coprire l’inflazione, un aspetto che preoccupa gli agricoltori.

1) Pac 2023-2027: le novità previste
Un importante cambiamento nella nuova PAC sono gli eco schemi e la condizionalità rafforzata che richiede l’obbligo di rotazione colturale e il 4% di aree ed elementi non produttivi all’interno dei seminativi aziendali. Questi aspetti puntano alla selettività dei sostegni con un’enfasi sul premiare i comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale, segnalando al contempo un impegno crescente verso la sostenibilità ambientale nell’agricoltura italiana. Un altro punto rilevante è la ridistribuzione dei pagamenti, con un aumento leggero per le aziende di montagna e una diminuzione per quelle di pianura che attualmente godono di un sostegno mediamente più elevato. La PAC riconosce anche lo status degli agricoltori, con premi dedicati ai piccoli agricoltori e ai giovani, il che dovrebbe incentivare il rinnovamento generazionale nell’agricoltura italiana.
Un ulteriore aspetto significativo della nuova PAC è l’incremento delle risorse destinate all’agricoltura biologica, con un aumento di 180 milioni di euro all’anno. Questo riflette l’importanza crescente dell’agricoltura biologica nel panorama agricolo italiano e europeo.

2) Pac 2023-2027: la complessa struttura della Pac
Sorge, tuttavia, un motivo di preoccupazione riguardo alla frammentazione degli interventi. La PAC prevede una complessa struttura con 5 tipi di pagamenti, 5 ecoschemi, 18 pagamenti accoppiati, 5 sostegni settoriali e oltre 70 misure di sviluppo rurale. Questa complessità è positiva poiché consente di adattare la politica alle diverse esigenze dell’agricoltura italiana, ma aumenta la burocrazia e gli adempimenti amministrativi per gli agricoltori.
La nuova PAC mira a:
• sostenere il reddito,
• la produttività,
• la qualità,
• la transizione ecologica e
• l’innovazione nell’agricoltura,
realizzando tutti questi obiettivi attraverso una serie di strumenti, compresi i pagamenti di base, il pagamento redistributivo, il sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori e misure accoppiate. Inoltre, la gestione del rischio è potenziata tramite il fondo mutualistico nazionale per gli eventi catastrofali, che mette a disposizione 730 milioni di euro.
La produttività è incentivata attraverso il sostegno accoppiato, gli investimenti, le misure di innovazione del secondo pilastro e gli incentivi alle filiere.
La qualità dell’agricoltura è premiata con l’ecoschema 1 e le misure del secondo pilastro.
La transizione ecologica è promossa tramite la condizionalità rafforzata, gli ecoschemi nel primo pilastro, gli interventi agro-climatico-ambientali (ACA) e misure di innovazione che mirano a ridurre gli input. La nuova PAC introduce anche il tema del lavoro con la condizionalità sociale.

3) Pac 2023-2027: strategia aziendale e corretta applicazione ecoschemi
Tutto ciò, nel concreto, ha introdotto importanti cambiamenti nell’agricoltura italiana. Gli agricoltori sono chiamati a valutare attentamente i vari tipi di sostegni offerti e aderire in base ai vincoli associati, evitando di inseguire ciecamente i pagamenti.
Per agevolare le imprese alla corretta applicazione dei vincoli previsti dagli ecoschemi sono state rese disponibili diverse FAQ. Attraverso la loro consultazione gli imprenditori agricoli possono trovare una soluzione o un chiarimento sui vincoli e sull’applicazione degli ecoschemi ed alle buone pratiche ammesse dalla PAC. Si tratta di aspetti che le imprese devono valutare nella definizione dei prossimi piani colturali e nella scelta delle pratiche agronomiche da adottare.

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