La scorsa settimana è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dl n 145, ossia il Collegato Fiscale alla manovra di bilancio 2024 con Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.
Tra le norme viene confermato per il 2023 lo slittamento del secondo acconto IRPEF per le PIVA.
Acconto IRPEF novembre PIVA: pagamento al 16 gennaio 2024 o a rate
In merito al rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette, si prevede che:
• per il solo periodo d’imposta 2023,
• le persone fisiche titolari di partita IVA
• che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro,
• effettuano il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi INAIL,
• entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
Secondo acconto/o unica rata IRPEF: le regole attuali
Ricordiamo che i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi devono versare le imposte, utilizzando il Modello F24, entro determinati termini, che variano a seconda della tipologia di contribuente:
• persona fisica,
• società di persone,
• società di capitali o ente equiparato
In generale, i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) avvengono in 2 fasi:
• il saldo relativo all’anno oggetto della dichiarazione
• e l’acconto per l’anno successivo, che va pagato in una o in due rate, a seconda dell’importo.