La scorsa settimana è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Energia con specifiche modifiche e integrazioni al decreto-legge recante disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia, già approvato nel Consiglio dei ministri del 27 novembre 2023.
Ricordiamo che, secondo le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il decreto ha un valore di oltre 27 miliardi di investimenti ed agisce su 3 campi di intervento:
• sostegno alle imprese,
• promozione e sviluppo delle rinnovabili,
• sicurezza energetica e decarbonizzazione.
Ora, il decreto legge integrativo del 5 dicembre reca nello specifico disposizioni aggiuntive finalizzate a disciplinare il passaggio graduale al mercato libero dei 9 milioni di utenze domestiche che ancora usufruiscono del mercato tutelato, rafforzando al contempo gli strumenti finalizzati a prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e possibili alterazioni delle condizioni di fornitura di energia elettrica.
Tali norme consentiranno a circa 4 milioni e mezzo di famiglie “vulnerabili” di continuare a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati anche a seguito della liberalizzazione del mercato, prevista dalla legge 4 agosto 2017, n. 124 (legge annuale per il mercato e la concorrenza) e dagli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) previsti nel 2021 come condizione per il pagamento della terza rata.
Per le altre famiglie, attualmente nel mercato tutelato e corrispondenti a circa 4 milioni e mezzo di utenze, vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica, che già riguarda circa 21 milioni di famiglie.
Limitatamente alla fornitura di energia elettrica in favore delle famiglie non vulnerabili, entro il 10 gennaio 2024 si procederà all’individuazione degli operatori economici che subentreranno nella fornitura.
Gli utenti interessati dal passaggio al mercato libero saranno destinatari di una specifica campagna informativa.
Si introducono infine anche semplificazioni relativamente al trasferimento della domiciliazione bancaria per il pagamento delle bollette, di cui viene prevista l’emissione con cadenza necessariamente bimestrale, ferma restando la libertà dell’utente di scegliere un fornitore diverso da quello assegnato all’esito delle procedure competitive e una differente modalità di pagamento.
Nuovo Decreto energia: cosa contiene
Fatte salve le integrazioni al testo che non sono ancora disponibili, il decreto energia approvato il 27.11 contiene 11 articoli tra i quali spiccano 2 norme molto attese su:
• riduzione dei costi delle imprese energivore grazie a nuovi impianti green. Le imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile (circa 3.800) vengono incentivate a installare impianti a fonti rinnovabili: il GSE potrà, per i primi 3 anni, anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti, garantendo energia rinnovabile ad un prezzo in linea con i costi della tecnologia: l’energia anticipata potrà essere restituita nei successivi 20 anni.
• acquisto gas a un prezzo vantaggioso dalle aziende che estrarranno quantitativi aggiuntivi. In particolare, per realtà come quelle della siderurgia, della carta e del vetro (circa 1000), sarà possibile acquistare gas a un prezzo vantaggioso, da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni. Verranno rilasciati nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore.
Vediamo altri dettagli sul decreto energia dal comunicato stampa del Governo.
Decreto energia: approvate nuove misure per le imprese energivore
Viene evidenziato che il testo opera una riforma delle agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica, imprese energivore, in modo da adeguare la disciplina nazionale a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022.
Nel quadro delle riforme settoriali previste dal PNRR e al fine di rimuovere gli ostacoli amministrativi e procedurali che possono condizionare negativamente le attività economiche si attua una semplificazione amministrativa di alcune procedure in materia energetica.
Ad esempio si introducono misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile.
Nel caso di più istanze concorrenti per la concessione della medesima superficie, gli enti concedenti, ai fini dell’individuazione del concessionario, attribuiscono una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici volti a soddisfare il bisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Si prevede il rilascio di nuovi titoli abilitativi per la coltivazione di idrocarburi, a un prezzo che rifletta il costo di produzione più il congruo tasso di remunerazione, a fronte dell’impegno dei soggetti interessati a cedere quantitativi di gas al GSE che, a sua volta, si impegna ad allocarli sul mercato, destinandoli prioritariamente alle imprese “gasivore”.
Si semplifica il procedimento per la realizzazione di condensatori ad aria presso centrali esistenti.
In materia di impianti eolici galleggianti in mare, per favorire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, si prevede l’individuazione di aree demaniali marittime, in 2 porti del Mezzogiorno soggetti alla gestione di un’Autorità di sistema portuale, da destinare alla realizzazione di infrastrutture idonee allo sviluppo degli investimenti del settore della cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.
Si introducono disposizioni finalizzate alla realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente o all’ammodernamento di quelli esistenti, con il riconoscimento di agevolazioni a 15 progetti che, seppur rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili, non sono stati finanziati a valere sulle risorse del PNRR.