La Direttiva Case Green che, al fine di decarbonizzare completamente il parco immobiliare europeo entro il 2050, richiede ai Governi di adottare misure che rafforzino l’efficienza energetica degli edifici, con particolare attenzione alla ristrutturazione di quelli con le prestazioni peggiori.
La Direttiva Case Green è entrata in vigore il 28 maggio 2024 e dovrà essere recepita dagli Stati entro il 29 maggio 2026.
Tuttavia, come previsto dall’articolo 17, paragrafo 15, già dal 1° gennaio 2025 sarà effettivo lo stop al bonus caldaie, cioè il divieto di concedere incentivi finanziari per le caldaie alimentate unicamente a combustibili fossili, salvo specifiche eccezioni. A partire dal 2040, invece, scatterà il divieto di commercializzare questo tipo di caldaie.
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha emanato la Comunicazione 6206/2024 che fornisce orientamenti sull’eliminazione graduale degli incentivi finanziari alle caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Caldaie uniche a combustibili fossili e impianti ibridi
La ‘caldaia’ è il complesso bruciatore-focolare concepito in modo da permettere di trasferire a dei fluidi il calore prodotto dalla combustione.
La ‘caldaia unica’ è una caldaia che non è combinata con un altro generatore di calore che utilizza energia da fonti rinnovabili e che produce una quota considerevole dell’energia totale in uscita dal sistema combinato.
Per ‘impianto di riscaldamento ibrido’ si intende un prodotto ibrido che combina almeno due tipi diversi di generatore di calore come, ad esempio, le combinazioni di pompe di calore e caldaie, il solare ibrido (combinazione di caldaia e pannelli solari termici) e le combinazioni di questi sistemi.
Un impianto di riscaldamento può essere fabbricato per essere ibrido oppure l’ibridazione può aver luogo al momento dell’installazione o avvenire in loco successivamente. La combustione combinata, ad esempio la combustione diretta di biomassa e carbone in una caldaia a combustibile solido, non è considerata riscaldamento ibrido.
I combustibili fossili includono tutte le fonti energetiche non rinnovabili a base di carbonio, come i combustibili solidi, il gas naturale e il petrolio. Per il rispetto di tali disposizioni, gli Stati membri dovranno implementare strumenti di monitoraggio e verifiche periodiche sull’utilizzo di combustibili rinnovabili nei sistemi incentivati.
Incentivi alle caldaie, divieti ed eccezioni
Gli incentivi finanziari, come definiti dalla Commissione, comprendono qualsiasi supporto economico pubblico fornito a livello nazionale, regionale o locale per l’installazione di caldaie, e possono includere sovvenzioni dirette, prestiti agevolati, detrazioni fiscali, incentivi in fattura e strumenti di investimento in efficienza energetica.
Tali incentivi – spiega la Commissione – rappresentano un importante strumento per la transizione energetica, ma la nuova Direttiva ne limita l’applicazione solo agli impianti ibridi o basati interamente su fonti rinnovabili.
Il divieto di concedere incentivi si applica quindi all’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, cioè all’acquisto, all’assemblaggio e alla messa in funzione di una caldaia unica che brucia combustibili fossili.
La Direttiva Case Green prevede alcune eccezioni al divieto di incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili, applicabili solo nei seguenti casi:
– progetti finanziati dal PNRR e da altri Fondi europei: gli Stati membri potranno continuare a supportare la sostituzione di caldaie fossili con impianti alimentati a gas naturale, solo se finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, dal FESR e dal Fondo di coesione;
– progetti selezionati prima del 2025: gli incentivi già concessi e comunicati ai beneficiari prima del 1° gennaio 2025 potranno essere erogati anche successivamente.
Queste eccezioni garantiscono che i progetti già approvati possano essere completati senza interruzioni, se rientranti nei programmi di investimento nazionale.
Ecobonus caldaie 2025
Nonostante il divieto di incentivare le caldaie a combustibili fossili dal 1° gennaio 2025 imposto dalla Direttiva Case Green, il Governo ha prorogato per il 2025-2027 l’ecobonus per tutti gli interventi fino ad oggi contemplati, comprese le caldaie, senza escludere esplicitamente quelle a combustibili fossili.
Gli impianti incentivabili: ibridi e rinnovabili
Per favorire una transizione efficace verso le energie rinnovabili, la Direttiva incentiva l’installazione di impianti di riscaldamento ibridi e sistemi basati al 100% su fonti rinnovabili.
Tra questi rientrano le combinazioni di caldaie e solare termico o pompe di calore, a condizione che la quota di energia prodotta dalla fonte rinnovabile sia significativa.
Gli incentivi per gli impianti ibridi dovranno essere proporzionali alla quantità di energia rinnovabile prodotta e gli Stati membri dovranno definire e monitorare chiaramente tale quota per garantire una reale transizione.
Gli Stati membri saranno responsabili dell’implementazione di strumenti per verificare l’effettivo utilizzo di energie rinnovabili nelle caldaie incentivabili, mediante ispezioni periodiche e controlli in loco. Questo permetterà di garantire che il supporto economico vada esclusivamente a impianti che contribuiscano alla riduzione delle emissioni.
La Commissione Europea prevede di elaborare ulteriori orientamenti su alcune delle nuove disposizioni della Direttiva, con l’obiettivo di facilitare l’implementazione delle norme e incentivare la riduzione delle emissioni nel settore edilizio.
Un’attenzione particolare sarà dedicata alla definizione di ‘caldaia a combustibili fossili’, così da offrire indicazioni chiare per gli Stati membri su come procedere nel rispetto della normativa.
Quindi, al fine di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, gli Stati membri dovranno interrompere il supporto economico per tali tecnologie a partire dal 1° gennaio 2025.