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RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE PMI: PUBBLICATO IL DECRETO ATTUATIVO

 

 

01 Set 2020

Diventano operative le misure per il sostegno alla patrimonializzazione  delle piccole e medie imprese in difficoltà, con la pubblicazione in GU del decreto del MEF del 10 agosto 2020 contenente i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione dei crediti d’imposta di cui ai commi 4 e 8 dell’art. 26 del DL 19 maggio 2020, n. 34, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa complessivo pari a 2 miliardi di euro per l’anno 2021, previsto dal comma 10 del medesimo art. 26 (Rafforzamento patrimoniale delle imprese dei soggetti di medie dimensioni):

– Credito d’imposta sui conferimenti in denaro per aumenti di capitale (comma 4);

– Credito d’imposta sulle perdite registrate nel 2020 (comma 8)

Ricordiamo che con comunicato del 10.08.2020 il MEF aveva annunciato di aver firmato i decreti attuativi delle misure previste nel Decreto Rilancio sulle misure per il sostegno alla patrimonializzazione delle piccole e medie imprese in difficoltà, sotto forma di credito d’imposta, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese e, di concerto con il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, quello sull’operatività del ‘Fondo Patrimonio Pmi’.

Ricordiamo che l’articolo 26 del DL Rilancio ha introdotto un insieme di misure di sostegno per le società di capitali o cooperative (ad esclusione di quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) che effettuino un aumento di capitale, abbiano sede legale in Italia, ricavi compresi fra 5 e 50 milioni di euro ed abbiano registrato nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, un calo dei ricavi non inferiore al 33% rispetto al 2019.

Sono previsti:

– un credito di imposta del 20% della somma investita, con un investimento non superiore ai 2 milioni di euro e partecipazione posseduta fino al 31 dicembre 2023, per i soggetti che effettuano conferimenti in denaro in esecuzione di un aumento di capitale, in una o più società,

– ed un ulteriore credito pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso.

Viene inoltre istituito il ‘Fondo Patrimonio Pmi’ che potrà sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di imprese con ricavi superiori a 10 milioni che effettuano un aumento di capitale non inferiore ai 250.000 euro.

Il decreto attuativo sul credito d’imposta prevede la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate, secondo termini e modalità che saranno definiti con Provvedimento del Direttore della stessa Agenzia, che, verificata la correttezza dei dati, riconosce il credito stesso. L’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla presentazione delle istanze, comunica poi l’esito della richiesta e, in caso di esito positivo, l’importo del credito effettivamente spettante. Il decreto attuativo sul ‘Fondo Patrimonio Pmi’, firmato una volta conclusa positivamente l’interlocuzione con la Commissione Europea, specifica le condizioni e i termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti a valere sul Fondo stesso, che ha una dotazione di 4 miliardi di euro e verrà gestito da Invitalia. Gli strumenti finanziari subordinati sono remunerati ad un tasso agevolato e non è prevista una valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura. Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale. Vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale o all’innovazione tecnologica, oltre che a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del valore di rimborso.

Tra i principali benefici attesi da questa misura ci sono il rafforzamento della struttura patrimoniale delle Pmi, grazie all’apporto dei capitali privati e all’effetto amplificativo del prestito statale, l’immediata liquidità disponibile per le aziende e una maggiore facilità di accesso al credito bancario.

 

 

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