Fornire più risorse alle aziende che vogliono internazionalizzarsi, rendendo i finanziamenti agevolati più appetibili anche per società quotate a media capitalizzazione (MidCap) e grandi imprese. E’ quello che si propone la SIMEST, società che, con SACE, costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti. SIMEST ha, infatti, stabilito di aumentare e, in qualche caso, raddoppiare i nuovi importi massimi dei finanziamenti per l’internazionalizzazione, erogati su risorse pubbliche gestite per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“I nuovi importi massimi – fa sapere SIMEST – consentiranno alle aziende di beneficiare di maggiore liquidità per i propri investimenti oltreconfine, sia in termini assoluti che in proporzione ai propri limiti dimensionali (fatturato o patrimonio netto a seconda dello strumento), rendendo, di fatto, i finanziamenti agevolati più allettanti anche per le MidCap e le grandi imprese”.
Quest’ultima vantaggiosa misura va ad aggiungersi ad altre novità già operative da metà giugno, tra cui l’esenzione, per tutto il 2020, dall’obbligo di prestazione di garanzie per accedere al finanziamento e la possibilità per le aziende di ricevere fino al 40% della somma richiesta a fondo perduto (per un massimo di 100 mila euro), con la restante parte da restituire a media-lunga scadenza e a tasso agevolato (pari a luglio allo 0,085% annuo).
Sono molti gli strumenti che SIMEST mette a disposizione per permettere alle imprese italiane di finanziare le spese individuate lungo tutto il percorso di internazionalizzazione del proprio business. E’ rivolta alle aziende che esportano, la possibilità di beneficiare di vere e proprie iniezioni di liquidità a medio-lungo termine mediante lo strumento di “patrimonializzazione”, per cui è stato previsto un raddoppio della cifra finanziabile (da 400 mila a 800 mila euro) senza una destinazione d’uso specifico. La durata è di 6 anni di cui 2 di pre-ammortamento.
Per l’inserimento nei mercati esteri, a fronte dei precedenti 2,5 milioni, SIMEST ora può concedere fino ad un massimo di 4 milioni di euro alle aziende per le spese di apertura di un negozio, un corner, uno show room, un ufficio o centro assistenza post-vendita all’estero.
Somme fino a 200 mila euro (anziché 150 mila) sono concesse per coprire fino al 100% le spese sostenute per studi di fattibilità collegati a investimenti commerciali: la cifra arriva a 350 mila euro (prima era 300 mila) per studi collegati a investimenti produttivi.
E per chi sceglie la strada dell’e-commerce, c’è la possibilità di accedere ad un finanziamento che sale da 300 mila a 450 mila euro per la realizzazione di una propria piattaforma on-line o da 200 mila a 300 mila euro per l’adesione ad un marketplace fornito da terzi.
Per quanto riguarda la partecipazione a Fiere e Mostre internazionali, incluse le missioni di sistema promosse da MISE e MAECI e organizzate da ICE Agenzia e altre istituzioni e associazioni di categoria, il massimale per coprire tutte le spese preventivate (dall’allestimento dello stand alle consulenze) sale adesso da 100 a 150 mila euro.
SIMEST fa anche sapere che “entro l’estate, l’ampia gamma di novità introdotte dal Decreto Rilancio in risposta alla crisi post-Covid-19 verrà integrata dall’estensione dell’operatività dei finanziamenti anche a progetti intra Ue e dall’ampliamento delle spese e della tipologia di imprese finanziabili”.