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BONUS MOBILI: COSA CAMBIA DAL 2022

18 Gen 2022

Il bonus mobili, cioè la detrazione del 50% per chi acquista mobili ed elettrodomestici destinati all’arredo di immobili oggetto di interventi di recupero edilizio, sarà fruibile anche per gli anni 2022, 2023 e 2024. La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto delle novità: il tetto di spesa ad esempio (che nel 2021 era pari a 16.000 euro) scende a 10.000 euro nel 2022 e a 5.000 euro nel 2023 e nel 2024.
Ma le novità non si limitano a scadenze e tetti di spesa: dal 2022 cambiano anche i requisiti energetici richiesti per ammettere all’agevolazione gli elettrodomestici.
In considerazione del recente cambiamento delle regole europee sull’etichettatura energetica, è stato modificato il sistema di classificazione cui far riferimento. In particolare, è ora previsto che, per essere ammessi all’agevolazione, i beni in questione, se rientranti tra le apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica, devono appartenere a una classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla F per i frigoriferi e i congelatori.
Bonus mobili, le altre condizioni
Restano confermate le altre condizioni: i mobili e gli elettrodomestici devono essere nuovi, devono essere destinati all’arredo di un immobile oggetto di una ristrutturazione avviata a partire dal 1° gennaio 2021, i lavori devono essere avviati prima dell’acquisto dei beni agevolabili, non è necessario che le relative spese siano sostenute prima di quelle per l’arredo.
Gli interventi edilizi che costituiscono presupposto per accedere anche al bonus mobili sono quelli di:
– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
– ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
– restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare ovvero da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Pertanto, non c’è detrazione per l’arredo in caso di:
– manutenzione ordinaria su singoli appartamenti;
– misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che le stesse non siano anche inquadrabili tra gli interventi elencati in precedenza);
– realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Lo sconto fiscale spetta per l’acquisto di mobili – letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, comodini, materassi, apparecchi di illuminazione (non per porte, pavimentazioni, tende, tendaggi e altri complementi di arredo) – ed elettrodomestici – frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Può beneficiare della detrazione anche chi ha sostenuto solo una parte delle spese per l’intervento edilizio o ha pagato solo il compenso del professionista o gli oneri di urbanizzazione; se, però, le spese per la ristrutturazione sono state sostenute da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus mobili non spetta a nessuno dei due.
L’agevolazione è pari al 50% delle spese sostenute (incluse quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati) fino a un massimo di 10.000 euro, a prescindere dal costo dell’intervento edilizio. Il limite riguarda la singola unità abitativa, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione; in caso di lavori realizzati nel 2021 oppure iniziati nel 2021 e proseguiti nel 2022, vanno considerate anche le spese sostenute nel 2021 per le quali si è già fruito del bonus.
Per esempio, se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 8.000 euro, per i quali si richiederà la relativa detrazione del 50%, sugli acquisti che si effettueranno nel 2022 si potrà usufruire di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (10.000-8.000). Non spetterà alcuna detrazione per gli acquisti del 2022, invece, se nel 2021 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o superiore ai 10.000 euro.
La detrazione deve essere suddivisa tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo. Se non utilizzata in tutto o in parte, differentemente da quanto stabilito per il bonus ristrutturazioni, non ne è previsto il trasferimento, né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento edilizio; in quest’ultima ipotesi, quando cioè l’abitazione ristrutturata è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del beneficio, il contribuente può continuare a detrarre le quote non ancora utilizzate.

Il pagamento dei beni agevolabili, inclusi trasporto e montaggio, deve avvenire con bonifico bancario o postale oppure con carta di debito o credito; è escluso, pertanto, l’utilizzo di assegni e contanti. Per gli acquisti con carta di credito/debito, rileva la data del suo utilizzo riportata nella ricevuta della transazione, non quella di addebito sul conto corrente.

Infine, è necessario conservare ed esibire su richiesta degli uffici fiscali: ricevuta del bonifico o, per i pagamenti con carta di credito/debito, dell’avvenuta transazione; documentazione di addebito sul conto corrente; fatture o scontrini riportanti la natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquistati.

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