L’Agenzia delle Entrate è recentemente intervenuta a fornire chiarimenti circa le condizioni che permettono ad un impianto fotovoltaico di usufruire del Superbonus, circa le tempistiche entro le quali devono essere realizzati gli interventi e circa le casistiche nelle quali va sottoscritto il contratto con il Gestore dei servizi energetici (GSE) per la cessione dell’energia.
Superbonus e fotovoltaico, il caso
Il caso sottoposto all’Agenzia riguarda un contribuente che intende acquistare otto appartamenti da un’impresa di costruzione che ha in corso un intervento di demolizione e ricostruzione di un fabbricato in zona sismica 3 (per effetto della nuova zonazione sismica, da maggio dello scorso anno tutti i Comuni della Regione Veneto rientrano nelle zone a rischio 1, 2 o 3).
Il contribuente intende far installare, durante i lavori, un impianto fotovoltaico di potenza pari a 3 KW e un sistema di accumulo di potenza pari a 6 KWh per ogni unità immobiliare acquistata. Questi costi saranno a suo carico e verranno pagati contestualmente all’atto di compravendita dell’immobile.
Ha quindi chiesto all’Agenzia:
– se l’installazione degli impianti fotovoltaici può essere considerata un intervento trainato e, come tale, ottenere il Superbonus;
– quando deve essere formalizzato il contratto per la cessione al GSE dell’energia non autoconsumata.
Superbonus per il fotovoltaico, quando si devono realizzare gli interventi
L’Agenzia ha spiegato che gli interventi possono essere considerati trainati se le date delle spese sono ricomprese nell’intervallo di tempo tra l’inizio e la fine dei lavori trainanti.
Il Fisco ha quindi concluso che il contribuente può ottenere il Superbonus per l’installazione dell’impianto fotovoltaico e del sistema di accumulo, realizzata dall’impresa costruttrice prima del termine degli interventi antisismici “trainanti”, effettuando il pagamento di tali spese all’atto del rogito.
Superbonus e fotovoltaico, il contratto con il GSE
L’Agenzia ha spiegato che il contribuente deve presentare un’istanza al GSE, che effettua un’istruttoria per verificare se l’impianto è idoneo. Dopo l’istruttoria, il GSE comunica al contribuente l’accettazione dell’istanza. Successivamente il richiedente e il GSE stipulano il contratto.
L’Agenzia ha quindi concluso che, se il GSE ha comunicato l’accettazione dell’istanza, e il contribuente è in possesso di tale documento, è possibile ottenere il Superbonus anche se il contratto non è ancora stato perfezionato.
Superbonus: 18,3 miliardi di euro investiti in efficienza energetica
Il Superbonus ha smosso fino ad ora investimenti per 18,3 miliardi di euro nell’ambito degli interventi per l’efficientamento energetico. È quanto emerge dai dati diffusi da Enea, che ha fotografato la situazione dei cantieri avviati grazie all’incentivo fino al 31 dicembre 2022.
Superbonus, investimenti per 18,3 miliardi di euro
In tutto sono state presentate 107.588 asseverazioni. Sul totale degli investimenti ammessi alla detrazione, che ammonta a 18,3 miliardi di euro, è stato completato il 69,5% dei lavori. Il totale degli investimenti per lavori conclusi, ammessi al Superbonus, ammonta a 12,7 miliardi di euro.
Come rilevato anche negli scorsi mesi, il maggior numero di lavori avviati riguarda gli edifici unifamiliari (56.342). Seguono le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (34.895) e i condomìni (16.348). Gli interventi in condominio smuovono però investimenti maggiori: 8,8 miliardi di euro contro i 6 miliardi degli edifici unifamiliari e i 3,3 miliardi delle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
I numeri confermano che è più difficile avviare i lavori in condominio. Colpa dei tempi necessari per le delibere e del timore che eventuali irregolarità edilizie possano implicare la revoca delle detrazioni.
Superbonus, la situazione nelle Regioni
I dati delle Regioni confermano l’andamento dei mesi scorsi. Le Regioni che stanno cogliendo maggiormente le opportunità della detrazione sono Lombardia (16.268 asseverazioni), Veneto (13.933), Lazio (9.402), Toscana (8.455) ed Emilia Romagna (9.145).
Anche nelle Regioni sono le unità immobiliari a trainare il numero delle asseverazioni, mentre i condomìni si confermano fanalino di coda.