Accelerare la transizione energetica, diminuire la dipendenza dalle fonti di energia fossile e alleggerire i costi a carico delle imprese, gravate dai rincari del prezzo dell’energia. Puntano a questi obiettivi alcune misure del Decreto “Aiuti” (DL 50/2022), pubblicato in Gazzetta, come l’estensione delle aree idonee all’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Rinnovabili, aumentano le aree idonee all’installazione
Il Decreto Aiuti amplia le aree idonee all’installazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Tra queste vengono incluse quelle che non sono ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela e che non ricadono nella fascia di rispetto dei beni sottoposti a tutela.
La fascia di rispetto è determinata considerando una distanza dal perimetro di beni sottoposti a tutela di sette chilometri per gli impianti eolici e di un chilometro per gli impianti fotovoltaici.
Queste aree si sommano a quelle previste dal Decreto Legislativo 199/2021, con cui l’Italia ha recepito la Direttiva 2018/2001/UE (RED II), e integrate dal DL 17/2022 (convertito nella Legge 34/2022), cioè:
– i siti ove sono già installati impianti della stessa fonte e in cui vengono realizzati interventi di modifica non sostanziale;
– le aree dei siti oggetto di bonifica individuate secondo le regole del Codice Ambiente;
– le cave e miniere cessate, non recuperate o abbandonate o in condizioni di degrado ambientale;
– i siti e gli impianti nelle disponibilità delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Rinnovabili, autorizzazioni semplificate
Le procedure autorizzative semplificate, previste per le aree idonee dal Decreto Legislativo 199/2021, si applicano anche alle infrastrutture elettriche di connessione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a quelle necessarie per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, qualora strettamente funzionali all’incremento dell’energia producibile da fonti rinnovabili.
Il Ministero della Cultura, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, deve stabilire criteri uniformi di valutazione dei progetti di impianti di energia da fonti rinnovabili, idonei a facilitare la conclusione dei procedimenti, assicurando che la motivazione delle eventuali valutazioni negative dia adeguata evidenza della sussistenza di stringenti, comprovate e puntuali esigenze di tutela degli interessi culturali o paesaggistici, nel rispetto della specificità delle caratteristiche dei diversi territori.
Fotovoltaico e imprese agricole
Il decreto contiene misure per facilitare l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e accelerare la transizione ecologica.
Le imprese agricole possono incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per realizzare, sui tetti delle proprie strutture produttive, impianti fotovoltaici aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare, e la vendita in rete dell’energia elettrica prodotta.