Sono 385 i Comuni destinatari dei 450 milioni di euro per l’anno 2022, da destinare a 553 investimenti di messa in sicurezza ed efficientamento energetico del territorio a rischio idrogeologico.
Il Ministero dell’interno ha pubblicato sul proprio sito il Decreto Ministeriale 18 luglio 2022 che ha determinato i Comuni a cui spetta il contributo previsto dall’articolo 1, commi 139 e seguenti, della Legge di Bilancio 2019 (Legge 145/2018).
I Comuni beneficiari sono stati selezionati tra quelli che hanno chiesto, entro il 10 marzo 2022, il contributo al Ministero dell’Interno, contributo che – ricordiamo – può ammontare massimo a:
– 1 milione di euro per i comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti;
– 2,5 milioni di euro per i comuni con popolazione da 5.001 a 25.000 abitanti;
– 5 milioni di euro per i comuni con popolazione superiore a 25.000 abitanti.
I Comuni hanno presentato 5.223 domande per un totale di 9.549 progetti ed una richiesta di risorse pari a quasi 6 miliardi di euro (5.876.840.971,88 euro).
Per assegnare i contributi, il Ministero ha applicato i criteri citati dal DM 18 luglio 2022, secondo il seguente ordine di priorità, previsto dalla normativa vigente:
a) investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico;
b) investimenti di messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti;
c) investimenti di messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell’ente.
Le opere finanziate rientrano tutte nella tipologia a) investimenti di messa in sicurezza ed efficientamento energetico del territorio a rischio idrogeologico.
La normativa, inoltre, prevede che, “ferme restando le priorità di cui alle lettere a), b) e c), qualora l’entità delle richieste pervenute superi l’ammontare delle risorse disponibili, (come in effetti è avvenuto) l’attribuzione è effettuata a favore degli enti che presentano la minore incidenza del risultato di amministrazione rispetto alle entrate finali di competenza desumibili risultanti dai rendiconti della gestione del 2019 assicurando, comunque, ai comuni con risultato negativo un ammontare non superiore alla metà delle risorse disponibili.”
I comuni beneficiari del contributo sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro marzo 2023 (8 mesi dalla data di emanazione del decreto).