Il Consiglio di Stato con l’ordinanza n. 4936/2022 ha deciso che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) dovrà ricalcolare l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione nel primo semestre del 2021.
La stessa sorte potrebbe toccare alle rilevazioni del secondo semestre 2021.
Caro materiali, le rilevazioni del primo semestre e il ricorso dei costruttori
Ricordiamo che il Mims, con il DM 11 novembre 2021, ha rilevato le variazioni dei prezzi dei principali materiali da costruzione registrate nel primo semestre del 2021.
La rilevazione degli aumenti è importante per le imprese che hanno iniziato un contratto di appalto sulla base dei prezzi pre-crisi e ora si trovano in difficoltà a causa degli aumenti. Alle imprese è infatti riconosciuta una compensazione sulla base dei dati del Mims.
L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), lamentando uno scostamento tra la realtà e i risultati ottenuti dal Mims, ha fatto ricorso e, lo scorso giugno, il Consiglio di Stato ha decretato l’inattendibilità delle rilevazioni del Mims.
Caro materiali: il Mims dovrà rifare i calcoli
Il Mims ha chiesto la sospensione della sentenza con cui il Consiglio di Stato gli ha imposto di ricalcolare gli aumenti.
Secondo il Mims, il ricalcolo degli aumenti danneggerebbe le imprese, che riceverebbero in ritardo le risorse delle compensazioni.
Non la pensa così il Consiglio di Stato, che ha respinto la richiesta del Mims. Secondo il CdS, in via transitoria alle imprese possono essere riconosciute le compensazioni applicando le variazioni già accertate e, in un secondo momento, tali compensazioni possono essere riviste sulla base dei nuovi risultati ottenuti.
Caro materiali, le rilevazioni del secondo semestre
La storia potrebbe ripetersi. Con il DM 4 aprile 2022, il Mims ha rilevato le variazioni dei prezzi relative al secondo semestre 2021.
Anche in questo caso, l’Ance ha presentato ricorso e il Consiglio di Stato ha richiesto nuovi accertamenti.