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IL PIL CRESCE GRAZIE AL SUPERBONUS

02 Nov 2022

L’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, presentato nei giorni scorsi dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha rilevato come nel 2022 un ruolo fondamentale per l’aumento del pil lo abbia avuto il settore delle costruzioni. Complici non solo le risorse del PNRR, ma soprattutto gli incentivi alla manutenzione straordinaria abitativa. Per il 2023 lo scenario sembra invece più incerto.
Dall’Osservatorio emerge che FMI e Banca d’Italia stimano un aumento del Pil rispettivamente del +3,2% e +3,3% su base annua, mentre per il 2023 FMI ipotizza la recessione, stimando una contrazione del Pil italiano dello 0,2% in media annua.
Gli investimenti in costruzioni, spiega l’Ance, sono stati il principale motore di crescita negli ultimi due anni e hanno occupato un terzo della crescita del PIL. Si tratta di una peculiarità italiana, Nel 2021 il contributo del settore delle costruzioni alla formazione del Pil è stato pari al 27% della crescita registrata (+6,7%), in Francia del 24% dell’aumento del Pil (+6,8%). In Germania il Pil (+2,6%) non ha avuto alcun sostegno dalle costruzioni, mentre in Spagna il contributo degli investimenti in costruzioni è stato negativo sul Pil (+5,5%).
Ance per il 2022 stima un incremento del 12% in termini reali, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti.
Nel primo semestre del 2022, Ance ha rilevato una crescita del 12,8% dei permessi di costruire relativi alle nuove abitazioni e del 10,3% per il non residenziale.
Questo trend ha avuto ripercussioni positive anche sull’occupazione. Ance spiega che, secondo il monitoraggio della Commissione nazionale paritetica per le casse edili, nei primi 7 mesi del 2022 il numero di ore lavorate è cresciuto del 22,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nello stesso periodo, i lavoratori iscritti sono aumentati del 17%.

Superbonus motore della crescita delle costruzioni
Ance spiega che la crescita nel settore costruzioni è trainata dalla manutenzione straordinaria abitativa.
Gli investimenti in recupero abitativo rappresentano il 40% del totale settoriale. Nel 2022, l’aumento su base annua è stato del 22% dopo il 25% del 2021. Questo andamento è spiegato dagli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo.
Con riferimento al Superbonus, Ance spiega, citando i dati Enea, che a fine settembre gli investimenti legati all’efficientamento energetico sostenuti dal Superbonus 110% sono 307.191, per un ammontare corrispondente di 51 miliardi di euro. 38,8 miliardi di essi, ovvero il 76%, si riferiscono a lavori già realizzati. A settembre si è registrato un aumento del 26% in numero e del 19% nell’importo, ovvero più di 63mila interventi aggiuntivi, per un valore corrispondente di circa 8,2 miliardi.
Per il 2023, Ance prevede una riduzione del 5,7% degli investimenti in costruzioni. La situazione risentirà, secondo Ance, del venir meno degli investimenti legati al Superbonus su edifici unifamiliari, che comporterà una flessione del 24%.
Per contro, cresceranno del 25% gli investimenti in opere pubbliche legati all’avvio della fase produttiva degli interventi previsti dal PNRR.

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