Lo scorso 14 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto trasparenza prezzi carburanti.
Esso ha introdotto disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e in materia di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi.
Successivamente, lo scorso 19 gennaio il Ministro Urso ha dichiarato di aver previsto, in seguito agli incontri con i sindacati di caterogia. modifiche a quanto inizialmente stabilito dal Decreto n. 5/2023 relativamente ai nuovi obblighi per i soggetti esercenti attività di vendita di carburanti.
Decreto trasparenza prezzo dei carburanti: le misure in vigore dal 14 gennaio
Il Decreto trasparenza prezzi carburanti sinteticamente prevede che:
• nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
• si rende settimanale in base agli accordi con le categorie sindacali (prima giornaliero) l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato;
• si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni;
• si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
• viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.
Decreto trasparenza prezzo dei carburanti: obblighi dopo la concertazione al 19.01
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha proseguito il confronto già avviato del tavolo con i rappresentanti delle associazioni di categoria dei distributori di carburante giungendo a degli accordi importanti. vediamoli
Nel confermare che sarà mantenuto nel decreto l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale, venendo incontro alle diverse richieste delle categorie, ha presentato una serie di modifiche per raggiungere l’obiettivo della trasparenza per i consumatori senza tuttavia gravare sui costi per le categorie che offrono un servizio importante per il Paese e verso il quale vi è unanime riconoscimento per il ruolo svolto anche nei momenti più difficili, come ad esempio durante la pandemia.
Il Governo, inoltre, ha deciso di posporre l’emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge.
Tra le modifiche apportate viene stabilito che l’obbligo di comunicazione sarà settimanale (e non più giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo.
La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omesse comunicazioni settimanali nell’arco di 60 giorni (e non più dopo tre violazioni senza limiti temporali anche non consecutivi).
L’eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni). Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell’impianto (prima raggiungevano i 6000 euro).
Inoltre, sempre per favorire la massima trasparenza, è prevista l’istituzione di una APP del Ministero gratuita che consentirà di conoscere il prezzo medio regionale e, con la geolocalizzazione, anche il prezzo praticato da ciascun distributore nel perimetro desiderato.