I lavori colpiti dal caro prezzi, cioè lo straordinario aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, potranno contare su 1,6 miliardi di euro.
Dal 1° aprile, le Stazioni Appaltanti potranno richiedere le risorse seguendo le regole contenute nel nuovo decreto, firmato nei giorni scorsi dal Ministero delle Infrastrutture.
Questo significa una boccata di ossigeno per le imprese e i professionisti coinvolti nelle attività che hanno registrato il rincaro dei prezzi. Grazie alla nuova iniezione di risorse, i lavori potranno continuare e gli importi dei contratti saranno aggiornati.
Caro prezzi, le nuove risorse in campo
Ricordiamo che, per combattere il caro prezzi, la Legge di Bilancio per il 2023 ha incrementato di 1,6 miliardi di euro (1,1 miliardi per il 2023 e 500 milioni per il 2024) il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, istituito nel 2020 dal Decreto Semplificazioni.
Le risorse compensano il caro prezzi registrato nelle gare già aggiudicate, con lavori in corso di svolgimento.
La Legge di Bilancio ha poi stanziato altri 10 miliardi di euro per l’avvio delle opere indifferibili. In questo caso, le risorse compenseranno il caro prezzi nelle procedure di affidamento avviate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Quali lavori ottengono le risorse contro il caro prezzi
I lavori per cui si possono richiedere le risorse contro il caro prezzi sono:
• gli appalti di lavori e gli accordi quadro aggiudicati sulla base di offerte scadute il 31 dicembre 2021, relativamente alle lavorazioni contabilizzate o annotate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
• gli appalti di lavori e gli accordi quadro aggiudicati sulla base di offerte con termine di presentazione tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022 che non hanno beneficiato delle risorse del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili relativamente alle lavorazioni contabilizzate o annotate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
• gli appalti di lavori gestiti da Ferrovie dello Stato e Anas nel caso in cui non vengano applicati i prezzari regionali aggiornati.
La procedura utile a far ottenere a professionisti e le imprese l’adeguamento al caro prezzi deve essere avviata dalle Stazioni Appaltanti. Le stese devono presentare domanda attraverso la piattaforma messa a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture indicando, tra le altre informazioni, il prospetto di calcolo del maggior importo dello stato di avanzamento dei lavori rispetto all’importo dello stato di avanzamento dei lavori determinato alle condizioni contrattuali.
4 sono le finestre temporali disponibili per le richieste delle risorse contro il caro materiali, le seguenti:
• 1° aprile 2023 – 30 aprile 2023;
• 1° luglio 2023 – 31 luglio 2023;
• 1° ottobre 2023 – 31 ottobre 2023;
• 1° gennaio 2024 al 31 gennaio 2024.
Una volta valutate le richieste, il Ministero decide cumulativamente, secondo l’ordine di presentazione delle domande, entro un mese dalla chiusura della finestra temporale.
Dopo aver ottenuto le risorse richieste, le Stazioni Appaltanti possono adeguare gli importi dei contratti, consentendo quindi la prosecuzione delle opere e il pagamento delle attività svolte da imprese e professionisti.