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DECRETO IMMIGRAZIONE: PRIORITÀ AD AGRICOLTURA E FORMAZIONE

14 Mar 2023

La scorsa settimana il Consiglio dei Ministri, con il fine di contrastare i flussi migratori illegali e l’azione delle reti criminali attraverso un inasprimento delle pene e rafforzare le entrate di lavoratori regolari, in particolare qualificati, con procedure semplificate ha approvato un decreto legge in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare.
Venerdì scorso, 10 marzo, il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il comunicato stampa del Governo elenca in particolare i seguenti provvedimenti:

Inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina
Viene introdotto un nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, che prevede gravi pene:
– da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone;
– da 15 a 24 anni per morte di una persona;
– da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

Espulsioni e ricorsi
Si elimina la necessità di convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

Nuove modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri
Si prevede di definire con un unico decreto flussi, con valenza triennale, la quota di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato. Previo parere delle Commissioni parlamentari competenti si tratterà di un DPCM.
Si rafforza la preferenza nell’assegnazione delle quote agli Stati che promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi, per l’incolumità personale, dell’immigrazione irregolare.

Modifiche alle norme sui permessi di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri
Semplificazione e accelerazione delle procedure di avvio del rapporto di lavoro e di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

Programmi di formazione
Sono previsti inoltre ingressi ulteriori, oltre alle quote, per stranieri che abbiano frequentato corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, di cui si occuperà il Ministero del Lavoro.

Durata del permesso di soggiorno rinnovato
I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di 3 anni, anziché 2 come oggi.

Priorità alle aziende/lavoratori agricoli
Si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

Contrasto alle agromafie
Si elimina la necessità di convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

Centri per migranti
Si introducono il commissariamento della gestione dei centri governativi per l’accoglienza o il trattenimento degli stranieri, e la possibilità di ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) in deroga al codice dei contratti pubblici fino al 31 dicembre 2025. È fatto, comunque, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

Protezione speciale
Ridefinizione della protezione speciale in senso restrittivo. Con norma transitoria si prevede che la nuova disciplina operi dall’entrata in vigore del decreto-legge.
Non appaiono nel comunicato indicazioni di un aumento del numero dei flussi in entrata, chiesti invece con forza in particolare dalle organizzazioni dei datori di lavoro dell’agricoltura.

 

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