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COSA CAMBIA PER LE ASSUNZIONI DOPO IL DECRETO CON LE NUOVE NORME SULL’IMMIGRAZIONE

21 Mar 2023

Il decreto legge 20/2023 del 10.3.2023 con le nuove norme sull’immigrazione amplia sostanzialmente i flussi di ingresso di lavoratori extracomunitari in agricoltura a partire dal prossimo anno.
La novità di maggiore impatto è infatti la priorità che viene garantita ai datori di lavoro agricoli nel prossimo decreto flussi.
In sostanza chi farà domanda a partire dal 27 marzo e dovesse risultare in eccesso rispetto alla quota prevista dall’ultimo decreto flussi, si vedrà garantito l’accesso nelle quote del prossimo provvedimento.
Ulteriore novità è anche il fatto che non sarà necessario presentare una nuova istanza per rientrare nelle quote fissate dai decreti successivi, sempre nell’ambito del settore agricolo.
Le organizzazioni datoriali dell’agricoltura hanno anche valutato con favore i seguenti aspetti:
1. la durata triennale per il decreto flussi;
2. la durata triennale anche per i permessi di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato, autonomo e per ricongiungimento familiare;
3. il rilascio dei nulla osta al lavoro anche preventivo al parere della Questura, salvo poi essere revocati nel caso emergano elementi ostativi. Inoltre, anche in attesa della firma del contratto di soggiorno, il nulla osta sarà valido per iniziare l’attività
Tutti questi aspetti oltre che velocizzare i tempi per le assunzioni dovrebbero consentire di semplificare la programmazione e la gestione dei lavoratori per le aziende.

Ingressi extra Decreto flussi
Il decreto migranti 20/2023 prevede inoltre, in prospettiva, ulteriori possibili ingressi extra decreto flussi per cittadini extracomunitari che abbiamo portato a termine nel loro paese corsi di formazione professionale, civiltà e lingua italiana.
Tali corsi saranno organizzati sulla base degli specifici fabbisogni delle aziende, indicati tramite il Ministero del Lavoro da parte delle varie associazioni di categoria.
In questo caso i lavoratori dovrebbero fare richiesta di visto entro 6 mesi dalla fine del corso, allegando la disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro.
Dato che passa attraverso accordi bilaterali con i paesi di provenienza e l’organizzazione delle procedure e per i flussi di comunicazione tra gli enti e la programmazione dei percorsi formativi questa misura ha bisogno di molto più tempo per essere operativa.

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