Dopo l’approvazione ricevuta dalla Camera il Ddl “Anziani” che riforma il sistema di assistenza per gli anziani per l’entrata in vigore attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si sono fortunatamente rispettati i tempi previsti dal PNRR, che, per avere la garanzia dei finanziamenti, richiedevano l’entrata in vigore della legge delega entro il mese di marzo.
I ministeri competenti lavoreranno ora alla stesura dei decreti attuativi che dovranno essere emanati entro gennaio 2024.
Vediamo di seguito che cosa prevede in pratica.
Cosa cambia
L’obiettivo della riforma è realizzare un sistema unitario di assistenza agli anziani, in particolare ai non autosufficienti, meno frammentato e con procedure di accesso ai servizi molto semplificate.
In pratica grazie ai decreti attuativi dovrebbero essere realizzati in pochi mesi:
• un Sistema nazionale assistenza anziani, nel quale agiscono sinergicamente Stato, Regioni, Comuni;
• una semplificazione delle valutazioni richieste per definire l’invalidità le condizioni dell’anziano e definire le prestazioni cui ha diritto, dovrebbero essere solo 2, una statale e una regionale;
• uno strumento di valutazione della situazione individuale unitario e più preciso;
• un sistema di assistenza domiciliare ad hoc per gli anziani non autosufficienti di durata pluriennale e non di qualche mese come oggi, che dovrebbe comprendere sia servizi medici-infermieristici che di sostegno nella vita quotidiana;
• l’indennità di accompagnamento diventa ” prestazione universale per la non autosufficienza” slegata dal reddito e graduata sulla base del bisogno di assistenza: i 527 euro mensili attuali saranno l’importo minimo. Potrà essere ricevuta come contributo economico oppure direttamente come servizio di strutture ospitanti o badanti domiciliari, in questo caso con importo maggiorato;
• incremento delle strutture residenziali con personale professionale e ambienti adatti alle ridotte capacità fisiche delle persone.