Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO-LEGGE 6 maggio 2021, n. 59 finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per gli anni dal 2021 al 2026.
Il piano nazionale per gli investimenti complementari finalizzato ad integrare gli interventi del Recovery Plan nazionale stanzia risorse per i seguenti interventi:
• Servizi digitali e cittadinanza digitale – Piattaforma PagoPA e App “IO”;
• Tecnologie satellitari ed economia spaziale;
• Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati;
• Interventi per le aree del terremoto del 2009 e 2016;
• Investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibile con rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi, strade sicure, aumento della capacità portuale, sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, elettrificazione delle banchine;
• Riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
• Investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali;
• Salute, ambiente e clima, ospedale sicuro e sostenibile, Ecosistema innovativo della salute;
• Interventi per lo sviluppo economico: «Polis» – Case dei servizi di cittadinanza digitale, Transizione 4.0, Accordi per l’Innovazione;
• Interventi in materia di giustizia attraverso la costruzione e il miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori;
• Investimenti in politiche agricole, alimentari e forestali attraverso contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
• Investimenti in Università e Ricerca con iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale.
Le risorse sono così suddivise:
– 1 miliardo e 750 milioni di euro per il programma di digitalizzazione;
– 1 miliardo e 780 milioni di euro per il programma di interventi nelle zone terremotate;
– 9 miliardi e 760 milioni di euro per infrastrutture e mobilità sostenibile;
– 1 miliardo e 455,24 milioni di euro per gli interventi al patrimonio culturale e naturale;
– 2 miliardi e 387,41 milioni di euro per gli interventi in materia di salute;
– 6 miliardi 880 milioni di euro per gli interventi di transizione 4.0, innovazione e cittadinanza digitale;
– 132,9 milioni di euro per gli interventi in materia di giustizia;
– 1 miliardo e 203,3 milioni di euro per gli interventi in materia di politiche agricole, alimentari e forestali;
– 500 milioni di euro per la ricerca;
– 210 milioni di euro per i piani urbani integrati.
Nel decreto si fa riferimento al Superbonus 110% con stati di avanzamento del 60% per persone fisiche e IACP con proroga fino al 2023.
Nel fondo Complementare rientrano gli investimenti che non sono inclusi nel PNRR vero e proprio. Il decreto prevede anche il rifinanziamento del Fondo sviluppo e coesione (FSC) per l’annualità 2021-2027 con oltre 15 miliardi di euro. Previsti oltre 5 miliardi per il Piano Transizione 4.0, in aggiunta agli oltre 13 miliardi già destinati ai crediti d’imposta dal Recovery, e fondi per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e Verona-Padova.
La caratteristica più rilevante che differenzia i due strumenti (fondo complementare e PNRR) riguarda gli obblighi di rendicontazione: per il fondo Complementare non è previsto nessun obbligo di rendicontazione a Bruxelles ed in alcuni casi gli interventi potrebbero beneficiare di scadenze più lunghe rispetto al 2026.