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Bonus affitto per trasferimento neoassunti: come funziona

25 Mar 2025

Per favorire la mobilità dei lavoratori la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un nuovo bonus fiscale.
Si prevede in particolare che per 2 anni le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per l’affitto e la manutenzione degli immobili locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025 siano escluse dal reddito fino a 5.000 euro annui.
Si tratta in sostanza di una particolare forma di fringe benefit con specifiche condizioni di accesso, che si affianca alla doppia soglia ancora in vigore quest’anno di:
• 1000 euro per tutti i dipendenti senza figli e
• 2000 euro per quelli con figli a carico.

1) Bonus affitto le condizioni per accedere
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve aver trasferito la residenza nel Comune di lavoro, distante oltre 100 km da quello precedente, e non aver superato un reddito da lavoro dipendente di 35.000 euro nel 2024.
L’agevolazione è di natura esclusivamente fiscale e non ha effetti contributivi.
Il bonus è concesso a discrezione del datore di lavoro, senza l’obbligo di erogarlo alla generalità dei dipendenti.
Per ottenere il beneficio, il lavoratore deve rilasciare una dichiarazione attestante la residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione e il rispetto del limite di reddito. Il beneficio non si applica ai contratti a tempo determinato né alle trasformazioni di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, salvo eventuali chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
Le somme erogate dai datori di lavoro per il canone di locazione e la manutenzione degli immobili incidono sul calcolo dell’ISEE ai fini dell’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali, ma restano escluse eventuali spese aggiuntive relative al trasferimento, come il trasloco.
Il bonus può essere cumulato con gli altri fringe benefit esenti fino a 1.000 euro (2.000 euro per chi ha figli a carico), e consente quindi ai lavoratori di ricevere fino a 10.000 euro in due anni per l’affitto, in aggiunta ai valori esenti per il pagamento di utenze domestiche che rientrano nella soglia dei fringe benefit “ordinari” previsti per tutti i lavoratori dipendenti.

 

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