Come abbiamo ampiamente visto nelle scorse settimane, i bonus edilizi – bonus ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, superbonus e bonus mobili – sono stati modificati in termini di percentuali di detrazione, edifici beneficiari e scadenze.
La Manovra 2025 non ha modificato gli specifici tetti di spesa ma ha introdotto dal 2025 un tetto alle spese che si possono portare in detrazione da calcolare in base al proprio reddito e alla propria situazione familiare.
La novità riguarda i contribuenti con reddito superiore ai 75.000 euro ed è contenuta nel nuovo articolo 16-ter del TUIR introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 (comma 10 della Legge 207/2024). Il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.
La nuova norma premette che restano fermi gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa ma dispone che le spese per le quali il Tuir o altre disposizioni normative prevedono una detrazione dall’imposta lorda sono ammesse a detrazione fino ad un certo ammontare complessivo.
Come si calcola questo ammontare? Moltiplicando un importo base, attribuito a seconda del reddito, per un coefficiente legato al numero di figli fiscalmente a carico presenti nel nucleo familiare del contribuente.
Bonus edilizi con reddito oltre 75.000 euro
I contribuenti ai quali si applica questo nuovo meccanismo di calcolo sono suddivisi in 2 fasce, con 2 diversi importi base:
– contribuenti con reddito complessivo fra 75.000 euro e 100.000 euro > importo base: 14.000 euro;
– contribuenti con reddito complessivo superiore a 100.000 euro > importo base: 8.000 euro.
I coefficienti legati ai figli a carico sono i seguenti:
– nessun figlio fiscalmente a carico > coefficiente 0,50;
– 1 figlio fiscalmente a carico > coefficiente 0,70;
– 2 figli fiscalmente a carico > coefficiente 0,85;
– più di 2 figli fiscalmente a carico o almeno 1 figlio con disabilità > coefficiente 1.
Di seguito i tetti di spesa delle diverse situazioni reddituali/familiari:
Ai fini del computo dell’ammontare complessivo delle spese detraibili, per le detrazioni ripartite in più annualità, contano le rate di spesa riferite a ciascun anno.
Facciamo un esempio: un contribuente con reddito compreso tra 75.000 e 100.000 euro, senza figli a carico, realizza lavori di ristrutturazione per 90.000 euro. Fino all’anno scorso, con il bonus ristrutturazione 50%, avrebbe potuto detrarre 45.000 euro in 10 anni cioè 4.500 all’anno.
Dal 2025, con il nuovo tetto di spesa di 7.000 euro annui, potrà detrarre il 50% di tale ammontare, cioè 3.500 euro all’anno.
Secondo esempio: i lavori di ristrutturazione per 90.000 euro con bonus 50% sono realizzati da un contribuente con reddito superiore a 100.000 euro, con 1 figlio a carico. Fino all’anno scorso, avrebbe potuto detrarre 45.000 euro in 10 anni cioè 4.500 all’anno.
Dal 2025, con il nuovo tetto di spesa di 5.600 euro annui, potrà detrarre il 50% di tale ammontare, cioè 2.800 euro all’anno.