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BONUS RISTORANTI: DOPO LA PROROGA AL 15 DICEMBRE 2020 ARRIVA UN NUOVO CODICE ATECO

01 Dic 2020

L’art 19 del Decreto Ristori Quater va a modificare l’art. 58 del Decreto Agosto che ha previsto un fondo per gli operatori della ristorazione inserendo un nuovo codice ATECO tra i beneficiari.

Si tratta del codice:

55.20.52 ATTIVITÀ DI ALLOGGIO CONNESSE ALLE AZIENDE AGRICOLE (limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo) che va ad aggiungersi a quelli precedenti già previsti.

L’art. 19 modifica inoltre la ripartizione delle risorse del fondo tra l’annualità 2020 e 2021 al fine di poter soddisfare tutte le istanze che perverranno.

Recentemente era stata prevista una proroga al 15 dicembre per la presentazione delle domande per beneficiare del contributo e in data 16 novembre era andato in GU n.285 il Decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 27 ottobre 2020, recante le modalità necessarie alla presentazione delle istanze e utile al riepilogo dei requisiti per poterle presentare.

Ma vediamo i dettagli:

Il Decreto Agosto aveva previsto l’erogazione di contributi a fondo perduto per tutte le imprese in attività alla data del 15 agosto 2020 con i seguenti codici ATECO:

  • 10.11-Ristorazione con somministrazione
  • 56-10-12-Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole (sono inclusi dal Ristori quater e qui limitatamente in questo codice anche gli ittiturismi)
  • 21.00-Fornitura di pasti preparati
  • 29.10-Mense
  • 29.20-Catering continuativo su base contrattuale
  • 10.00 Somministrazione di cibo

Il contributo spetta per acquisti effettuati dal 14 agosto e comprovati da idonea documentazione per prodotti della filiera agricola, alimentare, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP valorizzando la materia prima del territorio.

Tra quelli agevolabili sono inclusi anche quelli della pesca e dell’acquacoltura.

Sono considerati prioritari gli acquisti di prodotti DOP e IGP e di prodotti ad alto rischio di spreco indicati nell’elenco seguente contenuto nell’Allegato 1 al decreto.

Prodotti ad alto rischio di spreco alimentare

  • latte 100% italiano
  • prosciutto crudo dop e prosciutto cotto 100% italiano
  • salumi vari da suino dop e Igp da animali nati allevati e macellati in Italia
  • salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia
  • formaggi dop o da latte 100% italiano
  • olio extra vergine di oliva100% da olive italiane/o dop
  • carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia
  • carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia
  • zuppe di cereali con verdure filiera e materia prima italiana
  • minestrone con verdure filiera e materia prima italiana
  • pasta secca con grano 100% italiano
  • riso da risotto con riso 100% italiano
  • preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana
  • passata di pomodoro 100% italiana
  • polpa di pomodoro o pelati 100% italiana
  • sughi pronti da materia prima italiana
  • verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana
  • verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato per mense
  • legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana
  • macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana
  • succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana
  • crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano
  • vini Dop e Igp
  • aceti balsamici Dop e Igp

Per poter accedere al contributo è possibile presentare domanda entro il 15 dicembre.

Ricordiamo che il contributo spetta a condizione che le imprese abbiano avuto un calo di fatturato nei mesi da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo 2019 inferiore almeno del 25%; il testo della norma dice inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019.

Non è richiesto nessun requisito per chi ha iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019

Ai fini dell’ottenimento del contributo il decreto prevede che:

  • l’azienda debba acquistare almeno 3 differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari;
  • il prodotto principale non possa superare il 50% della spesa totale sostenuta e documentata;
  • il contributo non possa mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti effettuati;
  • a sua volta, l’ammontare degli acquisti non possa essere inferiore ai 1.000 euro, né superiore a 10.000 euro (importi al netto di Iva).

L’indebita percezione del contributo, oltre a comportare il recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante. L’ammontare di cui al secondo comma dell’articolo 316-ter del codice penale (indebita percezione del controbuto statale) è elevato a 8.000 euro. All’irrogazione della sanzione, provvede l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

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