Come gestire la sicurezza e prevenire i contagi nei cantieri che riapriranno nella fase 2? Per supportare i datori di lavoro, la Commissione nazionale paritetica per la prevenzione degli infortuni e l’igiene nei luoghi di lavoro (CNCPT) ha messo a punto una serie di indicazioni pratiche per imprese e lavoratori.
Alla stesura del documento ha partecipato anche l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Le linee guida messe a disposizione delle imprese fanno seguito alla sottoscrizione del protocollo di sicurezza del 24 marzo scorso tra le parti sociali.
Più cauti i sindacati, che hanno posto 5 condizioni per dare il proprio benestare alla riapertura dei cantieri in totale sicurezza.
Nelle procedure attuative del protocollo, sono indicate una serie di azioni per la tutela della sicurezza e i compiti a cura del datore di lavoro, del lavoratore e del coordinatore della sicurezza nella fase di esecuzione (CSE).
Ad esempio, per quanto riguarda l’obbligo di informazione, le linee guida stabiliscono che il datore di lavoro deve informare i lavoratori delle regole fondamentali con cartelli o consegnando materiale informativo. Il lavoratore, a sua volta, deve firmare un modulo in cui dichiara di aver ricevuto e preso visione dell’informativa. Il CSE deve aggiornare il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) con riferimenti espliciti alle regole fondamentali di igiene.
I lavoratori autonomi devono ricevere le stesse informazioni sulle misure da adottare in cantiere.
Sarà sempre il datore di lavoro a comunicare il sistema e i tempi di rilevazio-ne della temperatura. La rilevazione della temperatura costituisce un trattamento di dati personali e deve quindi avvenire del rispetto delle norme sulla privacy. Il datore dovrà definire le modalità con cui il dipendente comunica eventuali condizioni di pericolo, come i sintomi influenzali, e i locali in cui far stazionare i dipendenti con temperatura corporea superiore a 37.5°.
L’azienda deve mettere a disposizione i detergenti per le mani, raccomandare procedure per l’igiene, regolare l’accesso dei fornitori esterni.
Per rendere più immediato ogni passaggio, sono state elaborate check list e moduli in modo da standardizzare le procedure.
Come sottolineato dalla Commissione paritetica nelle procedure attuative del protocollo condiviso, l’applicazione delle misure per la prevenzione della diffusione del virus, comporterà un aggravio dei costi necessari alla prosecuzione dei lavori.
Sarà quindi necessario un confronto con la committenza, la direzione lavori ed il coordinatore per la sicurezza, ove nominato, per la quantificazione ed il riconoscimento di tutte le spese aggiuntive da dover sostenere.
Se, da una parte, sono state definite le procedure per assicurare la ripresa in sicurezza, dall’altra i sindacati del settore edile si mostrano cauti sulla riapertura.
“La riapertura dei cantieri, soprattutto quelli privati e quelli pubblici di piccole dimensioni, si può fare ma solo a certe e precise condizioni e dopo che le autorità sanitarie nazionali ed il Governo abbiano dato il loro benestare a fronte di valutazioni scientifiche e non solo politiche”, hanno dichiarato in una nota i segretari generali delle principali associazioni sindacali.
I sindacati hanno posto cinque condizioni per la riapertura:
– il rispetto dei protocolli sottoscritti con il MIT per gli appalti Anas e RFI e quelli sottoscritti insieme alle associazioni datoriali per l’edilizia privata;
– rendere disponibili in quantità sufficienti e a prezzi sostenibili tutti i DPI necessari;
– avere strumenti concreti per verificare il rispetto delle intese e sanzionare i furbetti, anche a tutela degli imprenditori onesti e rispettosi delle regole;
– dar vita, presso le Prefetture o le Stazioni appaltanti, a tavoli permanenti affinché l’organizzazione del lavoro, gli orari, i carichi, le presenze siano coordinate anche con le necessarie nuove pianificazioni dei trasporti pubblici locali, con la disponibilità di covid-hotel in caso di malessere dei trasfertisti, con piani per la formazione e la sicurezza specifici al nuovo contesto;
– prevedere reali sanzioni per tutti gli imprenditori che, furbescamente, riapriranno i cantieri senza garantire il rispetto dei protocolli, equiparando il non rispetto degli stessi ad una grave violazione, amministrativa e penale, del Testo Unico per la salute e sicurezza e garantendo, invece, alle imprese che si adopereranno per rispettarlo tempi e sospensioni senza penale.