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CARO MUTUI: ISTRUZIONI DI ABI PER AFFRONTARLO

25 Lug 2023

La scorsa settimana l’ABI, al fine di attenuare gli impatti dell’incremento dei tassi d’interesse sull’importo delle rate, in una lettera circolare rivolta ai propri Associati ha esplicitato le misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile senza cap.
Tali misure potrebbero consistere:
• nell’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa,
• nell’ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge);
• nella ulteriore diffusione della conoscenza presso la propria clientela della possibilità di ricorrere Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – al verificarsi di specifici eventi – il pagamento delle rate del finanziamento.
La nota specifica che le misure saranno realizzate su richiesta e d’intesa con coloro che hanno scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, senza nuovi oneri, secondo le possibilità operative delle singole banche e compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari.
Le banche e gli intermediari finanziari che intendono aderire all’iniziativa lo comunicano:
• (i) alla clientela attraverso i propri siti internet e/o l’affissione nelle filiali di specifici avvisi
• (ii) all’ABI – che pubblicherà l’elenco dei soggetti aderenti sul proprio sito internet (www.abi.it).
Ciascuna banca o intermediario finanziario aderente all’iniziativa potrà offrire alla propria clientela condizioni migliorative rispetto a quelle indicate in precedenza, ovvero adottare ulteriori misure per affrontare gli impatti dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile.
L’ABI sottolinea nella circolare che data la rilevanza dell’iniziativa è fondamentale un’ampia e tempestiva adesione da parte del mondo bancario e finanziario.
Ricordiamo anche che l’ABI lo scorso 9 luglio aveva diffuso un Memorandum con consigli per i cittadini, dedicato alle tematiche di coloro che abbiano problemi conseguenti alle scelte di mutui a tasso variabile e alla crescita dei tassi di interesse derivati dalle decisioni della BCE.

Mutui: ABI spiega come abbassare la rata in 5 mosse
L’ABI segnala, in modo semplice e immediato, le possibilità che sono al momento disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile.
Innanzitutto, si raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti.
In particolare, l’ABI segnala che il titolare del mutuo può:
1. concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo;
2. chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali;
3. effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali;
4. ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi;
5. trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La Legge di Bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’ISEE del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.

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