A che punto è l’erogazione delle risorse contro il caro prezzi in edilizia e quali iniziative sono in campo per accorciare i tempi in cui professionisti e imprese in difficoltà possono ricevere i fondi necessari?
A questa domanda ha dato recentemente risposta in Senato la Sottosegretaria di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che trattando più interrogazioni ha fatto il punto della situazione sull’erogazione delle risorse dei Fondi per la compensazione dei prezzi, che compensano la differenza tra i prezzi pattuiti in sede di offerta e quelli lievitati a causa delle condizioni di mercato.
Poter contare su un meccanismo rapido è fondamentale per la sopravvivenza di studi professionali ed imprese, che ricevono le risorse in seconda battuta. L’istanza, infatti, viene presentata dalla Stazione Appaltante e valutata dal Ministero, che eroga i fondi. A questo punto, la Stazione Appaltante versa le somme a professionisti e imprese coinvolte nella realizzazione delle opere pubbliche.
Caro prezzi in edilizia: dopo il contenzioso tra Mit e Ance ripresi i pagamenti
La Sottosegretaria ha ricordato, in primo luogo, che sono ripresi i pagamenti dell’acconto del 50% degli importi richiesti per l’adeguamento dei prezzi.
Le risorse provengono dal Fondo istituito dal Decreto Sostegni-bis nel 2021, mentre la possibilità di erogare un acconto del 50% sulla cifra richiesta è stata prevista nel 2022 per dare respiro a professionisti e imprese schiacciati dai rincari.
L’erogazione dell’acconto del 50% ha spiegato la Sottosegretaria è ricominciata a inizio maggio, dopo la sospensione della procedura, a partire da settembre 2022, per un contenzioso sul metodo di calcolo delle variazioni dei prezzi.
Ricordiamo che l’Ance ha sollevato l’inattendibilità delle rilevazioni dei rincari relativi al secondo semestre 2022. A settembre 2022 il Tar Lazio ha dato ragione all’Ance e ha chiesto al Mit di rifare i calcoli.
Il Mit ha condotto una nuova istruttoria e a maggio 2023 il Tar, con la sentenza 6894/2023, ha dichiarato idonea la metodologia utilizzata dal Mit per le rilevazioni, sbloccando l’erogazione delle risorse.
Non si è invece concluso in modo positivo il contenzioso relativo ai calcoli del primo semestre 2021. Il Consiglio di Stato ha imposto al Ministero di ricalcolare il rincaro dei prezzi dei materiali edili.
A che punto è la compensazione del caro prezzi
La Sottosegretaria ha reso noto che a fine luglio è stata interamente conclusa l’istruttoria per l’erogazione dell’acconto del 50% con lo stanziamento di circa 51 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’erogazione delle risorse alle imprese e ai professionisti impegnati nelle opere PNRR e PNC, relativamente al primo semestre 2022 sono state concluse le attività istruttorie di tutte le istanze presentate e ammesse al finanziamento 681 domande per circa 74 milioni di euro. Relativamente al secondo semestre, sono state concluse le attività istruttorie e ammesse a contributo 577 istanze, per un importo complessivo pari a circa 138 milioni di euro.
Per quanto riguarda le opere finanziate da fondi diversi dal PNRR e dal PNC, per il primo semestre 2022 il Mit ha proceduto all’accertamento dei presupposti minimi delle oltre 2.000 richieste di accesso al fondo e a settembre è stato erogato l’acconto del 50%, pari a 229 milioni di euro, a favore di circa il 99% degli enti beneficiari. In merito al secondo semestre, è in corso l’accertamento dei presupposti minimi per l’accesso al fondo delle oltre 1.700 richieste pervenute, per un valore complessivo di circa 560 milioni di euro.
Il DM 1 febbraio 2023 del Mit (attuativo della Legge di Bilancio per il 2023, con cui sono stati rifinanziati i Fondi per la compensazione dei rincari subìti dai materiali edili) ha riorganizzato la procedura per richiedere le risorse contro il caro prezzi, creando 4 finestre temporali:
– 1° aprile 2023 – 30 aprile 2023;
– 1° luglio 2023 – 31 luglio 2023;
– 1° ottobre 2023 – 31 ottobre 2023;
– 1° gennaio 2024 al 31 gennaio 2024.
Relativamente alla scadenza della prima finestra temporale del 30 aprile 2023, sono state concluse le attività istruttorie entro il 31 maggio e ammesse a contributo 1.585 istanze, per un importo complessivo pari a circa 245 milioni di euro.
Per quanto riguarda la seconda finestra temporale del 31 luglio, sono state concluse le attività istruttorie e ammesse a contributo 2.913 istanze, per un importo complessivo di oltre 458 milioni di euro.
In totale, quindi, a professionisti ed imprese sono stati assegnati circa 1,7 miliardi di euro.
Infine si ricorda che per velocizzare la lavorazione delle istanze pregresse, ancora inevase, e l’esame di quelle nuove è stata istituita una task force presso il Mit.
Per semplificare le procedure anziché puntuali sono stati introdotti controlli a campione sulle istanze.