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COSA PREVEDE IL PIANO CASA 2024 APPROVATO DAL GOVERNO LA SCORSA SETTIMANA?

29 Mag 2024

Con l’obiettivo di “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi la scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Salva Casa 2024.
Il provvedimento incide sulle cosiddette lievi difformità intervendo solo nelle casistiche di minore gravità, vediamo i dettagli.

Come evidenzia il comunicato stampa del governo, rispetto al quadro normativo vigente, lo schema di Decreto Legge:
• amplia la categoria degli interventi di edilizia libera che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo;
• semplifica l’iter di riconoscimento dello stato legittimo dell’immobile o dell’unità immobiliare;
• agevola i mutamenti di destinazione d’uso senza opere, prevedendo il principio dell’indifferenza funzionale tra le destinazioni d’uso omogenee;
• permette l’alienazione del bene o dell’area oggetto di abuso, da parte del Comune, in presenza di determinate condizioni;
• modifica la disciplina delle “tolleranze costruttive” limitatamente agli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, prevedendo: la riparametrazione dei limiti tollerati in misura inversamente proporzionale alle dimensioni delle unità immobiliari; l’ampliamento della casistica delle c.d. “tolleranze esecutive”;
• in materia di “doppia conformità” mantiene il suddetto requisito ai fini della sanatoria degli interventi realizzati in totale difformità dal titolo o con variazioni essenziali e, quanto alle parziali difformità, se ne ammette la sanatoria anche in assenza del requisito della doppia conformità, purché gli interventi siano conformi alla disciplina edilizia vigente al momento della loro realizzazione e alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda (disposizione applicabile anche agli interventi realizzati in assenza di autorizzazione paesaggistica o in difformità da essa);
• permette il mantenimento di alcune strutture amovibili realizzate durante lo stato di emergenza sanitaria da Covid-19;
• stabilisce che le tolleranze costruttive, realizzate entro il 24 maggio 2024, rientrano tra gli interventi ed opere esclusi dall’autorizzazione paesaggistica;
• specifica che le disposizioni in materia di tolleranze costruttive ed esecutive introdotte dal DL nonché in materia di accertamento di conformità per le parziali difformità di cui all’art. 36-bis (ad eccezione del comma 5, che prevede il regime sanzionatorio) siano applicabili, ove compatibili, anche all’attività edilizia delle amministrazioni pubbliche.
• prevede che, in caso di trasferimento di immobili pubblici di proprietà dello Stato alle regioni e agli enti locali, la riduzione delle risorse destinate a questi ultimi, prevista al fine di compensare la riduzione delle entrate erariali conseguente al suddetto trasferimento, sia ripartita in un numero di annualità pari a quelle intercorrenti tra il trasferimento dell’immobile e l’adozione del decreto con cui viene determinata la suddetta riduzione.
A titolo esemplificativo, è stato precisato che:
• sarà possibile sanare le modifiche interne quali spostamento di tramezzi, chiusura di verande, ampliamento di balconi e finestre;
• si vogliono risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città.

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