Anche gli esercizi commerciali devono esporre un cartello su quanti clienti possono entrare in contemporanea. Come si calcola e cosa si rischia.
Non solo bar e ristoranti, come previsto dal penultimo Dpcm: ora, anche i negozi devono esporre all’ingresso un cartello in cui si informa la clientela del numero massimo di persone che possono accedere in contemporanea all’esercizio commerciale. Così è previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio contenente le misure anti-Covid entrate in vigore ieri fino al 24 novembre.
Il Dpcm, infatti, recita: «È fatto obbligo ai locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali, di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti». In sostanza, anche i negozi devono indicare in quanti ce ne stanno all’interno dell’esercizio mantenendo le distanze di sicurezza interpersonali.
Ma come si fa a calcolare quanti clienti possono accedere in contemporanea? I «protocolli e le linee guida vigenti», citati nel testo del Dpcm, prevedono degli ingressi scaglionati e regolamentati in base a:
– l’ampliamento delle fasce orarie di apertura e di chiusura;
– l’ingresso di una sola persona per volta, oltre ad un massimo di due operatori, negli esercizi con superficie fino a 40 metri quadrati. In questo caso, è già possibile sapere che cosa scrivere nel cartello;
– l’accesso in funzione degli spazi disponibili ai locali con superficie superiore ai 40 metri quadrati, differenziando se possibile i percorsi di entrata e di uscita.
In quest’ultimo caso, dovendo rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, si deve dedurre che ogni cliente avrà a disposizione una superficie di due metri per due metri, in modo da mantenere il giusto distanziamento da un altro cliente. Pur sembrando un lavoro certosino, bisognerà, quindi, calcolare la superficie del locale al netto di banconi e arredi e dividerla per i due metri a cui ogni cliente ha diritto. Ne verrà fuori, approssimativamente, il numero di persone che possono sostare in contemporanea dentro il negozio.
Un aspetto da non sottovalutare, perché chi trasgredisce queste norme rischia una sanzione da 400 a 1.000 euro.
Il pagamento della sanzione viene fatto con lo stesso criterio delle multe stradali, cioè:
– l’importo minimo (400 euro) se pagato entro 60 giorni dalla notifica o dalla contestazione;
– l’importo ridotto del 30% (280 euro) se pagato entro 5 giorni dalla notifica o dalla contestazione.
Ci potrebbe essere, inoltre, la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività per un periodo compreso tra 5 e 30 giorni.
La sanzione scatta non solo se all’ingresso non viene appeso il cartello sul numero massimo di persone che possono accedere al locale ma anche se non si controlla quanti clienti ci sono all’interno e se la soglia è stata superata.