Anche il mondo produttivo del settore artigiano guarda con grande preoccupazione a ciò che sta accadendo alle porte dell’Europa e alle sue conseguenze. La crisi diplomatica tra Russia e Ucraina, le sue incertezze, le prime iniziative militari, stanno già facendo male alla popolazione e all’economia globale: una linea di non ritorno forse è già stata superata, ma è necessario evitare gli errori del passato.
Sono tanti i settori che rischiano di pagare il prezzo di questa crisi, da quello manifatturiero a quello turistico. A questa dimensione si aggiunge quella, ancora più di attualità dei costi dell’energia che vanno a penalizzare le imprese nell’ambito energetico, aumentando ulteriormente i costi. Riduzione di fatturato e aumento dei costi energetici porterebbero sicuramente ad una contrazione dei dipendenti delle aziende con ripercussioni economiche sociali.
E’ il momento che l’Europa si faccia sentire rappresentando i propri interessi senza dimenticare la propria base sociale e produttiva. Nel farlo la via del dialogo rimane quella preminente.