Dal 1° gennaio 2022, entra in vigore un nuovo limite ai pagamenti in contanti.
Il denaro contante è visto con sospetto perché favorisce i pagamenti in nero, consentendo di occultare i corrispettivi incassati, e agevola anche il riciclaggio dei capitali illeciti; questi fenomeni sono molto più difficili da realizzare quando le operazioni di trasferimento delle somme avvengono attraverso i canali bancari e vengono tracciate.
L’uso del denaro contante non verrà abolito, ma intanto si abbassa di parecchio il tetto della soglia massima utilizzabile per i pagamenti. Fino al 2019 era di 3.000 euro; a luglio 2020, è stata portata a 2.000 euro e con questo tetto gli italiani hanno imparato, bene o male, a convivere. Dal 2022, il limite per i pagamenti in contanti scende a soli 1.000 euro.
L’attuale Governo non ha disposto proroghe, modifiche o rinvii e non ha rilasciato dichiarazioni. In questo caso chi tace acconsente, perché la legge che prevedeva questo graduale abbassamento della soglia nel triennio successivo era già stata emanata in via definitiva nel 2019.