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DECRETO AIUTI QUATER: CAMBIA IL SUPERBONUS E AIUTI ALLE IMPRESE

15 Nov 2022

Giovedì scorso, 10 novembre, il Consiglio dei Ministri, ha approvato un decreto-legge, già noto come Decreto aiuti quater, che introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti.
Il decreto per finanziare interventi contro il caro energia prevede uno stanziamento pari a circa 9,1 miliardi di euro, provenienti dall’extragettito fiscale.
Scendiamo ora ad analizzare alcuni dei provvedimenti più importanti che contiene.

1) Contributo straordinario imprese dicembre e rate per le bollette
Con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro il provvedimento proroga fino al 31/12/2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.
Le aliquote potenziate del credito di imposta sono confermate pari a:
• 30% per le imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW;
• 40% per le imprese energivore e gasivore.

Per fronteggiare l’incremento dei costi dell’energia, le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023.
Viene specificato che SACE S.p.a., società controllata da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze, è autorizzata a concedere una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia.
La garanzia è rilasciata a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni negli anni per i quali si richiede la rateizzazione, sia per sé stessa che per quelle del medesimo gruppo.

2) Superbonus e soglia del quoziente familiare
Come specificato dal comunicato stampa del Governo per il superbonus:
1. si anticipa la rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini;
2. si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare)
3. il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Vediamo alcuni dettagli.
Secondo i calcoli del Ministro Giorgetti il superbonus ha sforato di circa 38 miliardi, pertanto per non pesare sulla prossima legge di bilancio, il Governo con la misura cerca di ridurre i costi dell’incentivo.
Il regime transitorio del superbonus si concretizza in una clausola che mantiene il 110% anche il prossimo anno per chi alla data di entrata in vigore del decreto abbia già effettuato la comunicazione di inizio lavori (Cila) o presentato la documentazione necessaria negli interventi di demolizione e ricostruzione.
Il bonus continuerà a essere al 110%, fino al 2025 per gli interventi realizzati dalle Onlus sulle strutture sociosanitarie.
Per le villette resta la proroga al 31 marzo 2023 per il completamento dei lavori di chi, al 30 settembre, aveva raggiunto il 30% degli interventi.
Mentre per i nuovi interventi arriva l’incentivo al 90%, con un doppio vincolo, le riqualificazioni potranno riguardare solo le unifamiliari utilizzate come prima casa da contribuenti che non superano una certa soglia di reddito.
Per calcolare la soglia fissata a 15.000 euro occorrerà sommare tutti i redditi della famiglia e dividerli poi per un coefficiente determinato dal numero di membri del nucleo famigliare.
Secondo la bozza del decreto, il coniuge aggiunge un punto al denominatore, un terzo componente, come un figlio, aggiunge uno 0,5 mentre per i componenti successivi al terzo, come ad esempio un secondo figlio, si torna all’unità.
Attenzione si attende il testo definitivo del decreto per approfondimento sui calcoli di questa soglia.

3) Proroga riduzione accise e IVA
Si stanziano 1,3 miliardi di euro per la proroga dal 19 novembre al 31 dicembre 2022 dello sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel, che conferma il taglio di 30,5 centesimi al litro (considerato anche l’effetto sull’Iva). Per il GPL lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni kg, che sale a circa 10 centesimi considerando l’impatto sull’Iva.

4) Mezzi di pagamento e uso contante
Per incentivar i pagamenti elettronici il provvedimento stanzia 80 milioni di euro per la concessione di un credito d’imposta agli esercenti per la trasmissione della fattura telematica all’Agenzia delle Entrate.
Il contributo è pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico acquistato.
Il bonus è da utilizzare in compensazione come credito d’imposta.
Inoltre dal 1° gennaio 2023 la soglia massima per il pagamento in contanti passa da 1.000 a 5.000 euro.

5) Esenzione IMU settore spettacolo
Per il settore dello spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti) non è dovuta la seconda rata IMU per gli immobili, a condizione che i proprietari siano anche i gestori delle attività.

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