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DISPARITÀ UOMO-DONNA 2023 NEI SETTORI LAVORATIVI: IL DECRETO PER IL 2024

28 Nov 2023

È stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro il decreto interministeriale con il quale il Ministero del lavoro con il Ministero dell’Economia, individuano i settori e le professioni caratterizzati da un alto tasso di disparità uomo-donna, utile ai fini delle assunzioni agevolate previste dell’art 4 commi8-11 dalla legge Fornero 92/2012.
I settori e le professioni individuati sulla base dei dati Istat, caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la media annua sono elencati nelle tabelle A e B allegate al Decreto.
Per questi settori si applicano le agevolazioni definite dall’art . 4 commi 8-11 ovvero lo sgravio contributivo pari al 50% dei contributi a carico dell’azienda per un anno (cfr. circ. INPS n. 111/2013). La legge di bilancio 2021 ha ampliato questo esonero portandolo a 100% dei contributi per le assunzioni nel 2021 e 2022.
Sono agevolate in particolare le seguenti categorie:
– donne con almeno 50 anni di età e disoccupati da oltre 12 mesi (comma 8);
– donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi (comma 11);
– donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi (comma 11);
– donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi (comma 11).
Per il requisito dell’occupazione in un settore con accentuata disparità di genere, quindi, ogni anno viene emanato il decreto interministeriale Lavoro-Economia che evidenzia appunto i dati aggiornati sui settori e le professioni. Le informazioni sono elaborate dall’Istat sui dati rilevati nell’anno precedente, considerando rilevante la disparità che supera almeno del 25% il tasso medio.

Per le assunzioni effettuate nel 2023 il tasso medio individuato dall’ISTAT era pari al 9,5%.

Il decreto citato riporta anche l’elenco delle professioni con tasso di disparità più elevato, tra cui si segnalano:
• conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento,
• artigiani e operai metalmeccanici specializzati e
• installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche,
• artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
• agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia.

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