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DPCM 24 OTTOBRE 2020.

Riceviamo e trasmettiamo da Casartigiani Veneto

 

28 Ott 2020

L’emergenza sanitaria, non si risolve a fasce orarie e tantomeno limitando la capacità degli imprenditori di fare impresa ma concertando insieme a loro la possibilità di trovare soluzioni alternative capaci, pur garantendo il distanziamento e il rispetto delle regole giustamente imposte, di continuare a lavorare in sicurezza.

Limitare la possibilità di lavorare dopo le 18 costringerà molte aziende che lavorano nei centri città ad abbassare la serranda per sempre, un rischio che non possiamo permetterci di correre visto tutto quello che già è stato chiesto loro di fare in termini economici per adattarsi alle misure su distanziamento e igienizzazione.  Questo è il commento a caldo di Casartigiani Veneto, dopo la lettura da parte del Presidente Conte dell’ennesimo DPCM.

Aziende che nel centro del capoluogo e nei grandi comuni della provincia già sono sottoposti a vincoli di ogni genere e sono costrette a lavorare in condizioni di estrema precarietà, si troveranno, con questi nuovi vincoli orari, a non poter sopravvivere in attesa di ristori che per quanto lauti non potranno mai compensare quanto stanno perdendo.

Casartigiani si esprime con favore su tutte quelle misure che possano prevedere maggiori controlli e mascherine anche in luoghi aperti, tuttavia sottolinea che il vincolo della chiusura d’impresa a fasce orarie per molte delle categorie coinvolte è insostenibile in un corretto contesto sociale ed economico dove, tra l’altro, viene richiesto agli stessi soggetti un sacrificio nei pagamenti che non saranno in grado di sostenere in un futuro molto prossimo.

Sono già tante le imprese che hanno chiuso o che sono in procinto di cessare l’attività per la mancanza di una strategia e visione, ma soprattutto di qualche certezza.

Per questo avevamo chiesto preavvisi congrui sulle azioni di governo, attenzione alle fasce imprenditoriali colpite, celerità nei rimborsi e nel pagamento della cassa integrazione, riforme fiscali vere, sburocratizzazione della macchina pubblica, e, data la gravità della situazione, la cancellazione delle tasse per questo infelice periodo, non privo di mancanze e di errori verso il popolo delle partite iva. Purtroppo fino ad oggi, abbiamo solo potuto costatare la perdita di fiducia dei piccoli imprenditori che si tramuterà in centinaia di posti di lavoro persi, anche se ciò ancora non viene percepito.

 

 

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