E’ entrato in vigore il 1° novembre il decreto del Ministero del lavoro n. 143/2021 che definisce il nuovo obbligo di verifica della congruità della manodopera impiegata sul valore dei lavori edili, come previsto dall’Accordo collettivo del 10 settembre 2020 con le organizzazioni del settore.
Il nuovo adempimento intende combattere il fenomeno del dumping e proteggere il valore del lavoro degli addetti richiedendo il rispetto dei minimi contrattuali e delle altre norme sul rapporto di lavoro.
La CNCE ha rilasciato in questi giorni la piattaforma Edilconnect sul sito congruitanazionale.it in cui imprese e committenti possono richiedere le attestazioni, previa registrazione.
Ma andiamo con ordine ricordando in cosa consiste questa nuova attestazione e riportiamo la tabella dei valori indicati come congrui ai fini dell’ottenimento del DURC in edilizia.
DURC congruità manodopera in edilizia: cos’è
Si prevede che il sistema controlli la congruità dell’incidenza della manodopera sul valore finale dell’opera, sia nell’ambito dei lavori pubblici che di quelli privati eseguiti in appalto o subappalto, ovvero da lavoratori autonomi oltre una certa soglia di valore.
Il controllo positivo produrrà una attestazione “certificazione di congruità” da parte della Cassa edile -Edilcassa ovvero il durc di congruità edilizia che affianca il DURC contributivo.
Il comunicato ministeriale precisa che: “in fase di prima applicazione, la verifica della congruità della manodopera impiegata è effettuata in relazione agli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori, riportati nella tabella allegata al citato Accordo collettivo. Ai fini della verifica si tiene conto delle informazioni dichiarate dall’impresa principale alla Cassa Edile/Edilcassa territorialmente competente, con riferimento al valore complessivo dell’opera, al valore dei lavori edili previsti per la realizzazione della stessa, alla committenza, nonché alle eventuali imprese subappaltatrici e subaffidatarie. In caso di variazioni da parte del committente riferite ai lavori oggetto di verifica, l’impresa è tenuta a dimostrare la congruità in relazione al nuovo valore determinato dalle varianti apportate”.
Verifica congruità manodopera: a chi si applica
Il nuovo adempimento sulla verifica di congruità della manodopera riguarda il settore edile, nel quale rientrano tutte le attività, comprese quelle affini, direttamente e funzionalmente connesse all’attività resa dall’impresa affidataria dei lavori, per le quali trova applicazione la contrattazione collettiva dell’edilizia stipulata dalle organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
In particolare la verifica della congruità si applicherà:
• nell’ambito dei lavori pubblici;
• nell’ambito dei lavori privati il cui valore sia pari o superiore a 70.000 euro.
ATTENZIONE! Restano, invece, esclusi i lavori affidati per la ricostruzione delle aree territoriali colpite dagli eventi sismici del 2016 e già oggetto di specifiche ordinanze del Commissario straordinario del Governo.
DURC congruità manodopera, quando va richiesto
In sostanza le imprese comunicano con una autodichiarazione (DPR 445/2000) l’incidenza della manodopera sul valore complessivo dell’opera alla Cassa edile territoriale che deve rispondere entro dieci giorni dalla richiesta. In particolare:
• Per i lavori pubblici, la congruità dell’incidenza della manodopera sull’opera complessiva è richiesta dal committente o dall’impresa affidataria in occasione della presentazione dell’ultimo stato di avanzamento dei lavori da parte dell’impresa, prima di procedere al saldo finale dei lavori.
• Per i lavori privati, la congruità dell’incidenza della manodopera deve essere dimostrata prima dell’erogazione del saldo finale da parte del committente. L’attestazione va riferita alla congruità dell’opera complessiva.
Le disposizioni si applicano ai lavori edili con denuncia di inizio lavori effettuata alla Cassa Edile/Edilcassa a partire dal 1° novembre 2021.
DURC congruità cosa succede in caso di irregolarità
In caso di scostamento dai minimi previsti, con una tolleranza pari al 5% la Cassa Edile/Edilcassa rilascerà ugualmente l’attestazione previa idonea dichiarazione del direttore dei lavori che giustifichi tale scostamento.
Si prevede inoltre che l’impresa affidataria risultante non congrua possa dimostrare il raggiungimento della percentuale di incidenza della manodopera con documentazione idonea ad attestare costi non registrati presso la Cassa Edile/Edilcassa.
Attenzione va prestata in particolare al fatto che in caso di mancata attestazione la Cassa edile deve iscrivere l’impresa alla BNI Banca nazionale delle imprese irregolari che viene consultata per le richieste di Durc relative a lavori privati e pubblici, con evidenti ripercussioni negative sull’immagine della azienda.
In caso di Durc di congruità negativo, inoltre, anche il Durc ordinario diventa negativo fino a regolarizzazione.
Qui sotto in allegato a questo articolo potete visionare la tabella di congruità incidenza di manodopera