Dopo una lunga attesa, la scorsa settimana è stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro il decreto relativo al Fondo Nuove Competenze, giunto alla sua terza edizione.
Questa edizione del Fondo, che viene ridenominato Fondo Competenze per l’innovazione, è finanziata inizialmente con 731 milioni di euro che potrebbero aumentare fino a circa 800 milioni grazie ai risparmi accumulati nelle precedenti edizioni.
Il decreto prevede un successivo avviso pubblico per la selezione delle richieste con le modalità operative per fare domanda
Ricordiamo che il Fondo Nuove Competenze FNC era stato istituito dal Decreto Rilancio 34/2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020) per contribuire alla formazione dei lavoratori nelle imprese in crisi per la pandemia Covid.
E’ stato poi rifinanziato per sostenere la ripresa economica, anche alla luce delle nuove esigenze di sostenibilità e digitalizzazione richiesti dal mercato mondiale.
Nel 2022 il rifinanziamento è stato ottenuto grazie alle risorse del fondo europeo React EU per il PNRR.
Lo strumento è stato molto apprezzato dalle imprese in quanto prevede la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto per:
• le quote di retribuzione e
• i contributi previdenziali
dei lavoratori, per i periodi dedicati in percorsi formativi adattati alle nuove esigenze produttive dell’impresa.
Per ottenere il finanziamento dei progetti è necessaria la firma di accordi sindacali preventivi.
I corsi di formazione previsti dagli accordi possono essere erogati:
• sia da enti pubblici e privati accreditati a livello nazionale o regionale, quali, ad esempio, università, scuole, Its, centri di ricerca, enti formativi di categoria
• che dalla stessa impresa che ha presentato domanda di contributo.
Tra le novità della nuova edizione, spicca la possibilità di includere nei percorsi formativi finanziati anche il personale non ancora assunto, favorendo l’integrazione tra formazione e selezione, con percorsi dedicati anche ai neoassunti e ai disoccupati che hanno superato una preselezione.
Il Fondo, oltre a prevedere incentivi per la formazione dei lavoratori stagionali prima dell’avvio dell’attività, intende promuovere la rete tra imprese, la transizione digitale e green e l’inclusione generazionale.
Lo strumento è di importanza strategica nel Programma nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027 e ha finora coinvolto:
• oltre 14.000 aziende e
• 700.000 lavoratori
per più di 93 milioni di ore di formazione.
Analogamente alla seconda edizione, i beneficiari sono i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi di formazione per il miglioramento delle competenze dei lavoratori.
Si conferma che gli accordi devono essere concordati con le rappresentanze sindacali e devono includere i seguenti elementi:
• progetti formativi per i lavoratori;
• numero di lavoratori coinvolti nei percorsi;
• quota dell’orario lavorativo da destinare allo sviluppo delle competenze;
• eventuale coinvolgimento di lavoratori disoccupati, preselezionati dal datore di lavoro, nei percorsi formativi.
Le aree di intervento includono:
• sistemi tecnologici e digitali;
• intelligenza artificiale;
• sostenibilità e impatto ambientale;
• economia circolare;
• transizione ecologica;
• efficientamento energetico;
• welfare aziendale e benessere organizzativo.
Il piano deve inoltre documentare le competenze già possedute dai lavoratori e prevedere interventi di formazione personalizzati in base ai fabbisogni specifici. La progettazione deve essere coerente con gli obiettivi di apprendimento indicati nel decreto ministeriale 115/2024, riferiti ai repertori di competenze di settore.
La dotazione iniziale del Fondo ammonta a 730 milioni di euro, suddivisa in 3 categorie principali:
1. sistemi formativi (25% delle risorse): destinati a gruppi di imprese guidati da un big player, in linea con la direttiva UE 2023/2775;
2. filiere formative (25% delle risorse): rivolte a imprese di piccole e medie dimensioni (PMI), preferibilmente inserite in distretti territoriali, reti produttive o filiere con vocazione economica specifica;
3. singoli datori di lavoro (50% delle risorse): per interventi diretti da parte di singole imprese.
Massimali di finanziamento
Il contributo massimo varia in base alla tipologia di intervento.
Modalità di finanziamento
Come nella seconda edizione, il Fondo copre:
• il 60% della retribuzione oraria e
• il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali per le ore dedicate alla formazione.
ATTENZIONE
Per i percorsi presentati da sistemi formativi o filiere formative, la quota retributiva finanziabile sale all’80%.
Il 100% della retribuzione oraria è coperto per lavoratori disoccupati da oltre 12 mesi, assunti con contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca successivamente alla pubblicazione del decreto ministeriale e prima dell’inizio della formazione.
Invitiamo chiunque desiderasse ricevere maggiori informazioni in merito a quanto sopraesposto a contattare i nostri uffici al n. 0422 815 544, interno n.3.