È stato ritirato l’emendamento al decreto legge Omnibus che prevedeva lo slittamento al 2026 dell’obbligo per le imprese di dotarsi di assicurazioni contro i danni da eventi climatici estremi. L’ipotesi è rimasta in discussione meno di una settimana, durante la quale si è verificata la nuova alluvione in Emilia-Romagna e il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha illustrato alle imprese lo schema di decreto interministeriale che introdurrà l’obbligo di dotarsi di polizze catastrofali. Tuttavia, il Mimit ha presentato soltanto un riassunto sintetico della bozza e non il testo completo.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la bozza del decreto interministeriale, quali sono i nuovi obblighi in materia di assicurazioni contro le catastrofi naturali, quale approccio ha scelto il governo per fronteggiare i danni provocati dalla crisi climatica.
Obbligo assicurazioni danni da eventi estremi: il quadro normativo
L’obbligo di assicurare la propria attività contro le catastrofi naturali è stato introdotto con la Legge Finanziaria 2024 (legge 30 dicembre 2023 n.213). L’art. 1 ha introdotto l’obbligo per le imprese di stipulare “contratti assicurativi a copertura dei danni” “direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale”. La polizza dev’essere stipulata entro il 31 dicembre 2024 pena sanzioni da 100.000 a 500.000 euro. Per entrare in vigore, l’obbligo deve essere predisposto con provvedimenti ad hoc.
Alcuni aspetti della norma sono già anticipati nel ddl Ricostruzione, attualmente all’esame del parlamento. In particolare, il ddl contiene l’obbligo, per le assicurazioni, di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali. Per il Mimit, questa misura garantisce “maggiore certezza nella liquidazione dei danni alle imprese assicurate, permettendo loro di accedere immediatamente a risorse fondamentali per una rapida ripresa delle attività”.
Con il decreto interministeriale illustrato ieri dal Mimit’ viene reso operativo l’obbligo assicurativo per le imprese. Questo provvedimento contiene i dettagli, i requisiti, le definizioni e gli obblighi per le nuove assicurazioni contro i rischi catastrofali.
I destinatari dell’obbligo di assicurazione per i rischi catastrofali
I principali destinatari dell’obbligo di polizza assicurativa contro le catastrofi naturali sono le imprese che hanno i seguenti requisiti:
• sede legale in Italia, oppure
• imprese estere con stabile organizzazione in Italia
• iscritte nel registro delle imprese secondo l’art. 2188 c.c.
• non sono imprese agricole (queste imprese seguono una disciplina diversa).
Quali beni riguarda l’obbligo assicurativo contro gli eventi estremi
Il decreto interministeriale prevede che le imprese siano obbligate a stipulare polizze assicurative relativamente ai danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali alle seguenti tipologie di beni iscritti a bilancio:
• terreni,
• fabbricati,
• impianti,
• macchinari,
• attrezzature industriali e commerciali.
Questi beni devono essere coperti da polizze Cat Nat relativamente a questi fenomeni:
• alluvioni,
• inondazioni,
• esondazioni,
• frane,
• terremoti.
Altri principi dell’obbligo di polizze catastrofali per le imprese
Come è già previsto nel Ddl Ricostruzione, il decreto interministeriale introduce l’obbligo per le imprese assicurative di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali.
Per quanto riguarda i premi, il decreto prevede che siano proporzionali al rischio “tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati”, spiega il Mimit. Su questo punto c’è al momento una discussione aperta per stabilire come evitare che i premi salgano in misura eccessiva, e quindi l’obbligo di assicurazione non strangoli le imprese. Ma, allo stesso tempo, i premi forniscano alle compagnie assicurative le necessarie garanzie.
Su questo sfondo, il decreto interministeriale dispone che le compagnie assicurative, “entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale”, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese. SACE, una controllata del ministero dell’Economia e delle Finanze, potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie assicurative mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.
L’impatto degli eventi estremi in Italia
La presidente dell’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici ha recentemente ricordato che in Italia solo il 6% delle abitazioni private e il 5% delle imprese è coperta da un’assicurazione contro terremoti e alluvioni. È una quota molto bassa, la più bassa tra quelle dei paesi del G7.
Di contro, è molto ampia la quota di imprese che sono esposte a rischi derivanti da eventi estremi. Un rapporto di Censis e Confcooperative pubblicato nel 2023 calcolava che in tutto il paese sia a rischio il 25% delle piccole e medie imprese. E per le aziende che si trovano in queste aree particolarmente soggette al rischio idrogeologico, il rischio di fallire è del 4,8% più alto.
L’Italia è il paese in assoluto più colpito da eventi estremi in Europa. Negli ultimi 40 anni, tra 1980 e 2022, il conto dei disastri naturali arriva a 210 miliardi euro, contro i 167 della Germania e i 120 della Francia. Di questo totale, oltre la metà (111 miliardi) è direttamente legata alla crisi climatica. In Italia la probabilità di eventi estremi è aumentata del 9% in 20 anni, ricordava un recente rapporto di Save the Children.