Il certificato COVID digitale Ue non costituisce una violazione del diritto alla libertà di circolazione. È quanto statuito dal Tribunale dell’Unione europea (causa T-527/21) nell’Ordinanza depositata il 29 ottobre 2021, con la quale ha respinto la richiesta di alcuni cittadini dell’Unione di sospendere l’esecuzione del Regolamento (Ue) 2021/1953, ossia l’atto normativo mediante il quale il Parlamento e il Consiglio Ue hanno adottato un quadro comune per il rilascio, la verifica e l’accettazione dei certificati.