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INCENTIVI AUTO. DAL 1° AGOSTO AL 31 DICEMBRE AIUTI STATALI MAGGIORATI SU ELETTRICHE E IBRIDE HI TECH E CONTRIBUTI ANCHE PER I MODELLI CHE NON SUPERANO I 110 G/KM DI CO2, ANCHE SE DIESEL O BENZINA

 

 

04 Ago 2020

Il 1° agosto scorso sono partiti i “nuovi” incentivi auto. O, meglio, l’ampliamento fino a fine anno dei bonus partiti a marzo 2019 e finora di fatto riservati solo alle auto elettriche e a poche e sofisticate  ibride: ora potranno beneficiarne più  ibride e non pochi modelli a motore tradizionale. Aumentano anche i fondi a disposizione e spuntano un premio supplementare a chi rottama due vecchie auto anziché una e uno sconticino fiscale per chi acquista un’auto usata Euro 6 oppure con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 60 grammi/chilometro (di fatto, elettrica o ibrida plug-in). Irrobustiti gli incentivi per moto elettriche ed ibride, ora concessi anche a chi non ha nulla da rottamare. Il tutto mentre si attende la partenza effettiva del bonus per monopattini e bici (anche elettriche).

A grandi linee, sono queste le novità che il Decreto Rilancio (Dl 34/2020) e la sua conversione in legge hanno portato su incentivi per auto, moto e mobilità in generale.

Ma le regole non sono tutto. Soprattutto per chi pensa a un’auto: per decidere un acquisto da decine di migliaia di euro, è bene conoscere gli scenari futuri.

 

Lo schema

Si parte dall’ecobonus istituito per il  2019-2021 dalla legge 145/2018: contributi da 1.500 (per acquisti di autoveicoli con prezzo di listino inferiore a 50000 euro con emissioni di CO2 tra 21 e 60 g/km, in sostanza auto ibride plug-in, senza rottamazione) a 6000 euro (0-20 g/km, in sostanza le elettriche, con rottamazione di un’auto Euro 4 o inferiore intestata da almeno 12 mesi).

Dal 1° agosto è iniziata una finestra temporale in cui a questi contributi si aggiungono mille euro senza rottamazione e 2mila euro con rottamazione. Per i veicoli tradizionali si affianca un bonus di 750 euro senza rottamazione e 1.500 con, se si acquista un mezzo con emissioni comprese tra 61 e 110 g/km (sostanzialmente molte auto ibride “normali” e medio-piccole soprattutto diesel).

Ecco quindi, caso per caso, i bonus dal 1° agosto al 31 dicembre:

  • 8000 euro nella fascia 0-20 g/km con rottamazione;
  • 5000 euro nella fascia 0-20 g/km senza rottamazione;
  • 4.500 euro nella fascia 21-60 g/km con rottamazione;
  • 2.500 euro nella fascia 21-60 g/km senza rottamazione;
  • 1.500 euro nella fascia 61-110 g/km con rottamazione;
  • 750 euro nella fascia 61/110 g/km senza rottamazione.

In tutta questa fase fino al 31 dicembre, il venditore deve aggiungere uno sconto di almeno 2000 euro se c’è rottamazione e di 1000 se non c’è. Si arriva così a benefici totali compresi tra 10000 e 1.750 euro.

 

Il prezzo

Per temperare le polemiche sull’elitarietà degli incentivi, il comma 1031 della legge 145/2018 li prevede solo sulle vetture il cui prezzo di listino sia inferiore a 50000 euro, Iva esclusa. Questo vincolo resta e l’articolo 44 del Dl 34/2020 ne aggiunge un altro per la fascia 61/110 g/km: 40mila euro, sempre al netto dell’Iva.

 

La rottamazione

Per il mezzo da rottamare, per gli incentivi ampliati fino al 31 dicembre, al criterio della classe Euro subentra quello della data di immatricolazione, anteriore al 1° gennaio 2010.

Le persone fisiche che rottamano due autoveicoli hanno diritto ad altri 750 euro, utilizzabili sull’auto acquistata o come credito d’imposta entro tre annualità su monopattini elettrici, bici elettriche o normali, abbonamenti al trasporto pubblico o ai «servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile».

 

 

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