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Emergenza Coronavirus

 Come accedere ai finanziamenti bancari per la liquidità fino a 25 mila euro garantiti dal fondo di garanzia per le Pmi

27 Apr 2020

La Commissione UE ha dato il via libera per la messa a disposizione delle risorse destinate ai finanziamenti di importo non superiore a 25.000 euro, con garanzia pubblica del      100%, erogati dalle banche di durata massima di 6 anni, con un preammortamento minimo di 24 mesi, a favore delle micro, piccole e medie imprese, persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni.

Il finanziamento come detto può essere dell’importo massimo di 25 mila euro, comunque non superiore al 25% dei ricavi dichiarati nell’anno 2018 dal soggetto beneficiario.

L’ammontare dei ricavi del soggetto richiedente si desume dall’ultimo bilancio depositato o predisposto (soggetti in contabilità ordinaria) o dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata (soggetti in contabilità semplificata) alla domanda di garanzia (attualmente il 2018 se l’esercizio coincide con l’anno solare).

I soggetti beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019, potranno certificare i ricavi con un’autocertificazione oppure con altra documentazione idonea allo scopo.

La richiesta di finanziamento bancario garantito dal Fondo PMI, va inoltrata all’istituto di credito scelto, utilizzando il modulo di richiesta del finanziamento messo eventualmente a disposizione dalla banca sul proprio sito internet, inoltre deve essere compilato l’apposito modulo di richiesta della copertura del fondo di garanzia per le PMI pubblicato sul sito del Fondo di garanzia. I moduli vanno compilati, sottoscritti e consegnati alla banca, si possono inviare via mail, non è necessaria la posta elettronica certificata, ma è consigliata, allegando la copia del documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore. Nel modulo del Fondo di garanzia dovranno essere inseriti gli aiuti ottenuti diversi da quelli concessi dal Fondo di garanzia.

Nell’istanza dovrà essere indicato il codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento, la giustificazione della richiesta con specifica che si tratta di un’attività che è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19, inoltre per i soggetti con personale dipendente l’indicazione dei dati degli occupati (in ULA).

Nella richiesta, l’interessato assumerà l’impegno ad inviare al Gestore del Fondo ovvero al soggetto richiedente tutta la documentazione necessaria per effettuare i controlli   orientati all’accertamento della veridicità dei dati contenuti nel modulo di richiesta e dell’effettiva destinazione dell’agevolazione del Fondo e di essere a conoscenza che il soggetto richiedente (banca), per le medesime finalità, potrà inviare al Gestore documentazione riguardante  i dati forniti dall’impresa provenienti dalla Centrale Rischi di Banca d’Italia o da altra società privata di gestione di sistemi di informazione creditizia. Inoltre, il contribuente assume l’impegno a consentire, in ogni momento e senza limitazioni, l’effettuazione di controlli, accertamenti documentali ed ispezioni in loco presso le proprie sedi da parte di soggetti del Gestore del Fondo.

Il finanziamento è soggetto, a differenza di quanto anticipato tramite gli organi di comunicazione, ad un tasso di interesse massimo applicabile con raffronto al Rendistato, maggiorato dello 0,2% (tasso di riferimento marzo 2020  1,188 + 0,2 = 1,388), pertanto attualmente circa l’1,40%.

 

Un aspetto da considerare riguarda le conseguenze della revoca dell’aiuto. Come espressamente previsto nel modulo, la revoca totale e parziale dell’agevolazione comporterà il versamento al Fondo di un importo pari all’aiuto ottenuto e delle eventuali ulteriori sanzioni previste dall’articolo 9 del D.Lgs n. 123/1998 (da due a quattro volte l’importo dell’intervento).

 

Si invitano i clienti interessati a contattare quanto prima i nostri uffici facendo riferimento alle seguenti figure professionali:

Alberti Ernesto, Bortolomiol Paola, Bortoluzzi Renzo, Freschi Enrico e Giobbe Matteo.

 

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