----

MUTUI E PRESTITI: I NUOVI DATI SUI TASSI DI INTERESSE

15 Lug 2020

La rilevazione Bankitalia sull’andamento delle erogazioni a famiglie e imprese per acquisto di abitazioni o altre esigenze: sale il costo del credito al consumo.

Proprio mentre molte famiglie italiane sono in difficoltà a sostenere le rate di mutui e prestiti, nonostante la moratoria stabilita fino al 30 settembre 2020 salvo ulteriori proroghe, la Banca d’Italia comunica i nuovi dati sui tassi di interesse.

A maggio 2020 i tassi di interesse sui mutui erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, si sono collocati all’1,67%, con una leggera diminuzione rispetto all’1,74% di aprile.

Per quanto riguarda i prestiti, a maggio i tassi di interesse sulle nuove erogazioni di credito al consumo si sono attestati al 7,32%, in crescita rispetto al 6,61% di aprile. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,21%, dato anche questo in aumento rispetto          all’1,06% di aprile. Quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,60%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,93%.

Il ricorso al credito è sempre ampio, come dimostra il fatto che a maggio i prestiti al settore privato («corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari», specifica Bankitalia), sono cresciuti dell’1,5% sui dodici mesi, in lieve aumento dall’1,4% registrato ad aprile. Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,3% sui dodici mesi (1,1% ad aprile) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,9% (1,7% nel mese precedente).

Quanto ai depositi, quelli del settore privato sono cresciuti del 7,5% sui dodici mesi (contro il 6,8% di aprile). I tassi passivi, quelli riconosciuti dalle banche e dagli altri istituti sul complesso dei depositi in essere, sono stati pari mediamente allo 0,35% (era lo 0,36% ad aprile). La raccolta obbligazionaria è diminuita del 5,0% sullo stesso periodo dell’anno precedente, come ad aprile.

 

Iscrivi alla Newsletter