----

NUOVO BLOCCO E RINVIO PER L’EQUO COMPENSO

14 Mar 2023

Il DDL sull’equo compenso dei professionisti è stato approvato dalla Camera ed è all’esame del Senato per l’approvazione definitiva.
Ci si attendeva una rapida approvazione senza modifiche invece emerge un problema di errati riferimenti nel testo e l’approvazione slitta ancora perche ci sono opinioni diverse sull’iter da seguire.
Ricordiamo che il disegno di legge era stato approvato alla Camera in ottobre 2021 e passato poi in Senato dove è rimasto fermo molti mesi. E’ arrivato poche settimane dopo l’ok della Commissione Giustizia del Senato e sarebbe stato atteso in aula per il 20 luglio 2022 ma la crisi di Governo aveva poi bloccato i lavori per molte settimane.

DDL equo compenso: cosa prevede
La riforma prevede che le tariffe professionali siano aderenti a parametri proposti ogni 2 anni degli ordini professionali e sanciti da decreti ministeriali.
Tali tariffe si applicherebbero esclusivamente nei rapporti con:
• imprese bancarie;
• imprese assicurative;
• imprese con ricavi annui superiori a 10 milioni di euro o con più di 50 dipendenti;
• pubblica amministrazione.
Il DdL approvato prevede inoltre molte specifiche clausole considerate vessatorie cosi come ipotesi di nullità per pattuizioni in tema di anticipazione di spese o acconti.
Un problema pratico che si pone è anche il fatto che i parametri sui quali basare la valutazione di equità al momento sono vigenti solo per la professione di avvocato.

AGGIORNAMENTO 10 MARZO 2023
Nell’esame in Commissione giustizia al Senato è emerso che il testo contiene un “errore” tecnico nei riferimenti legislativi.
In particolare con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia l’articolo 702bis del Codice di procedura civile citato nel testo, non esiste più e occorre quindi necessariamente provvedere alla modifica.
Ci sono diverse possibilità per procedere:
• un emendamento correttivo puramente tecnico da far votare di nuovo alla Camera;
• approvare comunque il testo come sta e intervenire poi con un decreto (opzione respinta dalle opposizioni);
• tornare comunque in aula cogliendo l’occasione per accogliere anche i dubbi sollevati dai rappresentanti delle professioni.

Iscrivi alla Newsletter