Tra due settimane i professionisti potranno ottenere un credito d’imposta del 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate e altri pagamenti elettronici tracciabili.
Il 1° luglio, infatti, entra in vigore la norma del Decreto Fiscale che incentiva l’uso di pagamenti digitali e premia i professionisti e gli esercenti che ne fanno uso.
Per avere diritto al bonus, bisognerà dimostrare di aver registrato, nell’anno d’imposta precedente, ricavi o compensi fino a 400mila euro. Tale limite vale sia per i professionisti singoli che per gli studi professionali.
Il bonus sarà utilizzabile esclusiva-mente in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.
Con Provvedimento del 29 aprile 2020, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità per la comunicazione dei dati delle commissioni applicate, registrate a decorrere dal 1° luglio 2020, su cui calcolare il credito d’imposta spettante all’esercente.
Il ‘bonus POS’ è solo l’ultima novità che il Legislatore introduce per favorire i pagamenti digitali anche negli studi professionali. In passato, infatti, si è provata la strada dell’obbligo di POS con sanzione ma senza successo.
Ricordiamo, infatti, che l’obbligo – per professionisti, esercenti, commercianti ed aziende – di dotarsi di POS per consentire ai propri clienti di pagare mediante moneta elettronica le prestazioni professionali che superino i 30 euro, è entrato in vigore il 30 giugno 2014, come previsto dal Decreto Sviluppo Bis.
Dal gennaio 2016 i professionisti hanno l’obbligo di accettare pagamenti in moneta digitale, sia con bancomat che con carte di credito anche per i micropagamenti (importi inferiori a 30 euro). Fino al 2015, infatti, l’obbligo è stato applicato solo all’acquisto di prodotti o alla prestazione di servizi di importo superiore a 30 euro.
Pur essendo stato introdotto l’obbligo, però, non sono mai state introdotte sanzioni verso chi non accetta pagamenti digitali, anche se più volte ne è stata proposta l’introduzione.
Anche nel Decreto Fiscale, infatti, all’inizio era prevista una sanzione di 30 euro per coloro che rifiutavano i pagamenti con Pos accanto al bonus del 30% ma alla fine si è optato solo per il credito d’imposta.