Il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) lo scorso aprile ha messo a punto il nuovo bando Parco Agrisolare che ora ha ricevuto il via libera della Commissione Europea e a breve sarà pubblicato nei prossimi giorni.
Sono quindi in arrivo 1 miliardo di euro del PNRR, che incentiveranno l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli.
Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha spiegato che il nuovo regime di aiuti per interventi su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese.
La considerazione del Ministro è che le spese per l’approvvigionamento energetico in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende.
Parco Agrisolare, gli incentivi in arrivo
Il bando Parco Agrisolare ha una dotazione complessiva di circa 1 miliardo di euro.
Circa 700 milioni di euro sono destinati a offrire l’80% di contributo a fondo perduto alle imprese agricole di produzione primaria per l’installazione di impianti destinati all’autoconsumo.
Altri 150 milioni di euro finanzieranno i contributi a fondo perduto, fino all’80%, a favore delle imprese di trasformazione di prodotti agricoli per l’installazione di impianti non necessariamente destinati all’autoconsumo, con possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato.
75 milioni di euro copriranno i contributi a fondo perduto del 30%, a favore delle imprese agricole di produzione primaria, per l’installazione di impianti non necessariamente destinati all’autoconsumo, con possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato. Sono previste maggiorazioni del contributo per le piccole e medie imprese e per le aree svantaggiate.
Altri 75 milioni finanzieranno infine i contributi a fondo perduto del 30% per le imprese della trasformazione dei prodotti da agricoli a non agricoli, che potranno installare gli impianti fotovoltaici senza il vincolo dell’autoconsumo, con possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato.
Il bando prevede la possibilità di realizzare investimenti di autoconsumo condiviso.
I contributi coprono l’installazione dei pannelli fotovoltaici, ma anche le spese per l’acquisto e la posa dei moduli fotovoltaici, la realizzazione di sistemi di accumulo e i costi di connessione alla rete.
In caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, sarà ammessa una ulteriore spesa fino a 30mila euro.
Parco Agrisolare, agevolazioni anche per rimozione amianto e progettazione
Il bando Parco Agrisolare ammette inoltre ai finanziamenti anche le spese per altri interventi realizzati contestualmente all’installazione dei pannelli fotovoltaici, come il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, l’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).
Sono incentivabili anche gli interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, eseguiti contestualmente all’installazione degli impianti, nonché le spese per la demolizione e ricostruzione delle coperture.
Accedono agli incentivi anche le spese per la progettazione, l’asseverazione degli interventi e la presentazione delle istanze.
Parco Agrisolare, da dove arrivano le risorse e il flop del precedente bando
Lo stanziamento di circa 1 miliardo di euro, previsto dal bando Parco Agrisolare che sarà a breve pubblicato, non è nuovo.
Le risorse derivano dal primo bando, con cui sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro.
Le domande per accedere alle risorse del primo bando Parco Agrisolare sono state presentate a partire dallo scorso settembre ma hanno assorbito solo 500 milioni di euro.
Per raddrizzare il tiro, il nuovo bando Parco Agrisolare prevede incentivi più invitanti rispetto al primo:
– raddoppio della potenza massima installabile che passa da 500 kWp a 1 MWp;
– raddoppio della spesa ammissibile per gli accumulatori, che passa da 50mila a 100mila euro;
– raddoppio della spesa ammissibile per dispositivi di ricarica, che passa da 15mila a 30mila euro;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per beneficiario, che passa da 1 milione a 2,3 milioni di euro. incluse le spese accessorie (es. rimozione amianto).