In Veneto nel 2020 sono state raccolte 33.555 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Lo ha evidenziato il Rapporto Annuale 2020 del Centro di Coordinamento Raee, l’istituzione che sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
Veneto, i dati sui rifiuti da apparecchiature elettriche
Con un incremento del 5,1% rispetto al 2019, la seconda miglior crescita percentuale tra tutte le regioni del Nord Italia, il Veneto conferma il terzo posto a livello nazionale per volumi totali. A influire positivamente sulla crescita dei volumi sono stati soprattutto i rifiuti di apparecchiature appartenenti al raggruppamento dei grandi bianchi, cresciuti di oltre 1.100 tonnellate, e quelli di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo che raggiungono le 8.903 tonnellate con un +7,8% sul 2019.
In leggero calo (-0,7%), ma in linea con il trend emerso nel resto del Nord e Centro Italia, la raccolta di freddo e clima che si ferma a 7.715 tonnellate. Diminuiscono (-2,6%) anche i volumi di apparecchi con schermi per un totale di 4.435 tonnellate, al pari di quelli delle sorgenti luminose che con un -10,4% calano a 237 tonnellate. Cresce anche la raccolta pro capite che si attesta a 6,88 kg per abitante (+5,7%), valore ancora superiore alla media nazionale (6,14 kg/ab) ma che fa scivolare la Regione dall’ottavo al decimo posto del ranking nazionale. Poco meno dell’80% dei volumi complessivi provengono dai centri di raccolta comunali, un valore in linea con la media nazionale (81%).
La situazione provincia per provincia
La provincia di Padova raccoglie i maggiori volumi regionali con 7.682 tonnellate, in crescita dell’11,2% rispetto al 2019, incremento percentuale pressoché doppio rispetto alla media regionale (+5,14%), sostenuto dagli incrementi in R2 (+23% per un totale di 3.388 tonnellate) e in R4 (+8,1% per una raccolta complessiva di 1.544 tonnellate), entrambi superiori alla media regionale dei singoli raggruppamenti. Segue la provincia di Treviso con 7.396 tonnellate a +10,2%, sostenute anche in questo caso dagli incrementi in R2 (+15,2%) e in R4 +(8,1%). Raggiunge le 6.102 tonnellate (+9,8%) la provincia di Verona, grazie in particolare alla crescita in R2 (+15,3%), R4 (+10%) e R1 (+8,9%).
La provincia di Venezia segna invece la contrazione più elevata: -8,44%, pari a oltre 400 tonnellate in meno raccolte rispetto al 2019; la riduzione è comune a tutti e cinque i raggruppamenti e porta la raccolta totale a 5.147 tonnellate. Pressoché stabile (+0,2%) la raccolta della provincia di Vicenza che si assesta a 4.060 tonnellate, seguono a notevole distanza le province di Belluno e di Rovigo. La prima segna un -0,2% che ferma la raccolta a 1.710 tonnellate, mentre la provincia di Rovigo segna un +8,17% per un totale di 1.459 tonnellate. La provincia di Rovigo è l’unica a non beneficiare del contributo dei luoghi di raggruppamento della distribuzione, mentre nella provincia di Padova gli LdR contribuiscono per oltre il 41% della raccolta; più contenuti, ma sempre al di sopra della media registrata a livello nazionale (18%), i volumi veicolati dagli stessi nelle province di Treviso, con oltre il 23%, e in quella di Verona con il 21%.