La scorsa settimana è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n. 141 del 26 settembre con Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Unione e revisione del sistema sanzionatorio.
Il decreto approvato nell’ambito della Riforma Fiscale (Legge n 111/2023) vuole disciplinare una ampia riforma delle Dogane.
Tra le novità di rilievo si evidenziano:
• il rafforzamento dei controlli integrati tra Agenzia delle Dogane e Guardia di finanza;
• il superamento dell’istituto della controversia doganale;
• la riscrittura delle sanzioni amministrative;
• l’inclusione dell’IVA all’importazione nei diritti doganali.
Vediamo più in dettaglio cosa si prevede per l’IVA.
1) Dlgs Riforma Dogane: IVA inserita tra i diritti doganali
Con l’art 27, del Titolo III Capo I, rubricato Diritti doganali e diritti di confine si prevede che sono diritti doganali tutti quei diritti che l’Agenzia è tenuta a riscuotere in forza di vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea o da disposizioni di legge.
Fra i diritti doganali costituiscono diritti di confine, oltre ai dazi all’importazione e all’esportazione previsti dalla normativa unionale, i prelievi e le altre imposizioni all’importazione o all’esportazione, i diritti di monopolio, le accise, l’imposta sul valore aggiunto e ogni altra imposta di consumo, dovuta all’atto dell’importazione, a favore dello Stato.
L’imposta sul valore aggiunto non costituisce diritto di confine nei casi di:
a) immissione in libera pratica di merci senza assolvimento dell’imposta sul valore aggiunto per successiva immissione in consumo in altro Stato membro dell’Unione europea;
b) immissione in libera pratica di merci senza assolvimento dell’imposta sul valore aggiunto e vincolo a un regime di deposito diverso dal deposito doganale.
In proposito occorre evidenziare che la previsione è in contrasto con la giurisprudenza della Corte UE e della Cassazione.
La Corte di Giustizia UE, ha distinto più volte i dazi all’importazione dall’IVA, e nella causa n C-714/20 ha affermato che l’IVA all’importazione “non fa parte dei dazi all’importazione” (ex art. 5 punto 20 del CDU).
Anche la Cassazione si è espressa in proposito e le Sezioni Unite con sentenza n. 18286/2024, hanno chiarito che “la diversità tra dazi e IVA all’importazione comporta che, ai fini della determinazione delle sanzioni, non può essere cumulato il rispettivo ammontare dei diritti evasi”.
2) Dlgs Dogane: i nuovi controlli con la Guardia di Finanza
L’art. 4 prevede un maggior coordinamento delle attività di controllo tra Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza nell’ambito delle rispettive aree di competenza.
Con l’art 12 si prevede che il personale dell’Agenzia, per assicurare l’osservanza delle disposizioni stabilite dalle leggi in materia doganale e dalle altre leggi la cui applicazione è demandata all’Agenzia, può procedere, direttamente o a mezzo dei militari della Guardia di finanza, alla visita dei mezzi di trasporto di qualsiasi genere che attraversano la linea di vigilanza doganale in corrispondenza degli spazi doganali o che circolano negli spazi stessi.
Quando sussistono fondati sospetti di irregolarità i mezzi di trasporto possono essere sottoposti anche a ispezioni o controlli tecnici particolarmente accurati diretti ad accertare eventuali occultamenti di merci.
Il detentore del veicolo è tenuto a prestare la propria collaborazione per l’esecuzione delle verifiche, osservando le disposizioni a tal fine impartite dagli organi di cui al comma 1.
Le disposizioni si applicano anche nei confronti dei bagagli e degli altri oggetti in possesso delle persone che attraversano la linea di vigilanza doganale in corrispondenza degli spazi doganali o che circolano negli spazi stessi.
Con l’art 13 si prevede che il personale dell’Agenzia, per assicurare l’osservanza delle disposizioni stabilite dalle leggi in materia doganale e delle altre leggi la cui applicazione è demandata all’Agenzia, può invitare coloro che per qualsiasi motivo circolano nell’ambito degli spazi doganali a esibire gli oggetti e i valori portati sulla persona.
In caso di rifiuto e ove sussistano fondati motivi di sospetto, con provvedimento scritto e motivato dell’Agenzia, le persone di cui al comma 1 possono essere sottoposte a perquisizione personale.
Della perquisizione è redatto processo verbale che, insieme al provvedimento di cui al comma 2, è trasmesso entro 48 ore alla competente autorità giudiziaria.
L’autorità giudiziaria, se riconosce legittimo il provvedimento di cui al comma 2, lo convalida entro le successive 48 ore.
Con l’art 14 invece si prevede che le disposizioni di cui agli articoli 12 e 13 si applicano, al fine di assicurare l’osservanza delle norme in materia doganale e valutaria, anche fuori degli spazi doganali, nei confronti delle persone, dei bagagli e dei mezzi di trasporto che comunque attraversano il confine terrestre dello Stato, nonché nei confronti dei natanti e aeromobili, dei relativi equipaggi e passeggeri e dei bagagli quando risulti o sussista motivo di ritenere che i predetti natanti e aeromobili siano in partenza per l’estero ovvero in arrivo dall’estero. In tali casi alla competenza del personale dell’Agenzia é sostituita quella dei militari della Guardia di finanza.