Entro lo scorso 21 agosto dovevano entrare nella fornitura obbligatoria dei nuovi camion europei i nuovi tachigrafi digitali, altresì denominati “smart”. Secondo i calcoli del ministero a tale data i camion e i pullman che non sono riusciti a montare un tachigrafo di nuova generazione sono tra i 7.000 e i 9.000. Essendo altri paesi nella stessa condizione i singoli Stati membri dell’Unione europea sono dovuti correre ai ripari e introdurre, con il beneplacito della DG-Move della Commissione europea, periodi di tolleranza temporanea per l’immatricolazione e l’utilizzo di nuovi veicoli temporaneamente equipaggiati con la precedente generazione di tachigrafi.
La motivazione alla base del mancato adempimento in molti casi è stato un ritardo nelle forniture non dovuto al settore dell’autotrasporto.
Questa la situazione che si è venuta a creare:
Italia: il ministero dei Trasporti ha comunicato che la tolleranza sarà applicata fino al 30 settembre 2023.
Austria: concessa una finestra che rimarrà aperta fino al 1° giugno 2024 per sostituire il nuovo cronotachigrafo.
Francia: la finestra francese dura 4 o 6 mesi a seconda del fatto che il camion sia stato venduto completo o incompleto.
Germania: la sostituzione del vecchio cronotachigrafo con il nuovo va effettuata entro 24 mesi dall’immatricolazione.
Irlanda: la finestra sospensiva è aperta fino al 30 settembre 2023 per trasporti nazionali. Oltre scatta l’obbligo di sostituzione.
Norvegia: anche in questo paese la sostituzione va effettuata entro il 30 settembre 2023 e fino a questa data non saranno applicate sanzioni, a prescindere dalla nazionalità dell’impresa di trasporto o del Paese d’immatricolazione del veicolo.
Spagna: il paese iberico concede un po’ più di tolleranza, arrivando al 31 dicembre 2023.
Svezia: qui la tolleranza raggiunge il suo massimo, arrivando fino al 31 aprile 2024, anche se la garanzia di non avere sanzioni dura fino al 31 gennaio 2024.