Ancora bloccata la terza rata del Pnrr da 19 miliardi. Sono infatti falliti i tentativi di negoziazione Con Bruxelles per la redistribuzione dei fondi e l’allungamento dei tempi di spesa. I vertici europei attendono infatti la proposta di riconversione del Pnrr e di integrazione con i piani di RepowerEu sull’energia, ma la maggioranza è ancora divisa su quali fondi e per quali progetti. Ad alimentare ulteriormente i dubbi dell’esecutivo, i deludenti risultati raggiunti fino a oggi: secondo l’Osservatorio Pnrr di The Europea House – Ambrosetti, è stato speso solo il 6% dei finanziamenti e solo l’1% dei progetti è stato completato. Mentre la Spagna ha chiesto di aumentare i prestiti comunitari, l’Italia vorrebbe rinunciarvi, in difficoltà specialmente sulla messa a terra dei progetti, con il 65% che passa attraverso i Comuni, di cui il 60% in mano ai municipi con meno di 5000 abitanti: enti, insomma, che non hanno capacità strutturali e risorse per gestire le complessità burocratiche del Piano. A complicare un quadro già critico, si legge sempre nello studio, dato il ritardo accumulato, la nuova pianificazione del Pnrr prevede uno spostamento in avanti di oltre 20 miliardi di euro di spese originariamente previste per il triennio 2020-2022, pari al 49,7% in meno.